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Alla 4^ edizione di Myplant & Garden, l’International Green Expo b2b della filiera florovivaistica di Milano, registrati 17.300 visitatori. Gli organizzatori: fra i 655 espositori (20% dall’estero) al 1° posto le aziende lombarde, seguite da venete, olandesi, toscane e siciliane; oltre duecento i giornalisti, fra i quali molti stranieri. Myplant sarà al Fuorisalone del Mobile (17-22 aprile) con l’evento DOT-Design Outdoor Taste. Prossima edizione 20-22 febbraio 2019.

Risultati molto positivi per la quarta edizione di Myplant & Garden – International Green Expo, il salone del florovivaismo e di tutta la filiera del verde e del paesaggio di Milano, che si è concluso il 23 febbraio scorso.
Gli organizzatori della tre giorni milanese leader di settore in Italia hanno comunicato i seguenti dati: 655 espositori, di cui il 20% provenienti dall’estero; 17.300 visitatori, oltre l’obiettivo di 16 mila presenze dichiarato dalla manager Valeria Randazzo e assai di più dei 13 mila registrati nel 2017; 150 le delegazioni ufficiali di buyer (ricercati, selezionati e ospitati) che, provenienti da 50 Paesi, hanno potuto esaminare l’offerta delle aziende in esposizione e incontrarne i titolari o rappresentanti; oltre 230 i giornalisti accreditati, compresa la stampa estera, arrivata da Cipro, Danimarca, Emirati Arabi, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Polonia, Repubblica Ceca, Russia, Slovenia, Spagna, Svizzera, Ucraina, Uk e Usa. Passando alle aree produttive più rappresentate in esposizione, Myplant & Garden fa sapere che le imprese lombarde sono state le più numerose in fiera, seguite da quelle venete, olandesi, toscane, siciliane, pugliesi, emiliano – romagnole, piemontesi e danesi.

 

2018

2017

2016

2015

ESPOSITORI

650

567

441

339

BUYER INTERNAZIONALI

150 delegazioni ufficiali

110 delegazioni ufficiali

90

50

INCONTRI/EVENTI

70

40

30

10

PRESENZE

17.300

13.000

10.000

8.500

MQ

45.000

30.000

30.000

25.000


Ricca e variegata, come non si vedeva da anni in Italia, l’esposizione in tutto l’arco dei 45.000 mq di superficie espositiva, in cui gli 8 macro-settori (vasi e contenitori, tecnica, macchinari, decorazione, fiori, vivaismo, servizi, progettazione e materiali) sono andati a comporre un mosaico di grande varietà e valore a favore degli operatori in visita. Il padiglione 12, nell’anno del debutto, sostengono gli organizzatori, «ha registrato un record di consensi non solo per una offerta merceologica di assoluta importanza, ma anche per la vivacità mostrata lungo tutto l’arco dei 3 giorni di apertura. Giorni in cui talenti e nomi noti del ‘fashion system’ italiano hanno celebrato il felice connubio tra moda e decorazione floreale, dando vita a laboratori e sfilate letteralmente sold-out».
«Prima dell’apertura – dichiarano gli organizzatori – sentivamo la responsabilità di essere diventati in questi anni il punto di riferimento italiano del settore. Dopo questa edizione abbiamo la consapevolezza che Myplant è la grande forza centripeta per la filiera. È il culmine di un grande movimento alimentato da imprese, associazioni, consorzi, operatori, studiosi, editori, analisti che ci consulta, consiglia, segue, incoraggia e sospinge» e nel salone si rappresenta anche «una vetrina di valori. Valori largamente affrontati nell’ampia, profonda e variegata offerta convegnistica, con 50 meeting dedicati ai più importanti temi di attualità e prospettiva per l’intera filiera».
«La prossima edizione – hanno anticipato da Myplant & Garden - sarà dal 20 al 22 febbraio 2019. Sino ad aprile saremo occupati su due fronti: le conferme degli stand e l’ampliamento degli spazi richiesto da molti espositori da un lato e, dall’altro, Myplant sarà presente al Fuorisalone del Mobile (17-22 aprile) con l’evento DOT - Design Outdoor Taste».

L.S.

A Myplant & Garden, nell’ambito del convegno “Dove si coltivano le biotecnologie ambientali in Italia”, presentata una ricerca dell’Università di Pisa sul riciclo di scarti agroalimentari per creare pellicole commestibili che prolungano la conservazione di frutta e verdura e possono essere rimosse con l’acqua. Il Cnr studia la plastica rinforzata con fibra vegetale derivata dall’olio di canapa.

 
Le biotecnologie ambientali sono un settore in grande fermento che studia e propone applicazioni nel rispetto delle norme sulla protezione ambientale: sviluppano soluzioni per ottenere prodotti sostenibili dalla progettazione al fine vita o il riutilizzo di scarti per la creazione di nuovi materiali, in piena coerenza con i principi dell’economia circolare, promossa dall’Unione europea. 
Edizioni GreenPlanner ha organizzato oggi, prima giornata della fiera internazionale del florovivaismo di Milano Myplant & Garden, un convegno intitolato “Dove si coltivano le biotecnologie ambientali in Italia”. Un’occasione per conoscere alcune ricerche del settore particolarmente interessanti in un percorso dai laboratori di ricerca e dalle università fino alle applicazioni nell’industria.
Una delle ricerche presentate, riguardante il tema del riutilizzo degli scarti agroalimentari, è quella portata avanti da qualche anno da Anna Maria Ranieri dell’Università di Pisa: uno studio sul riciclo degli scarti agroindustriali per creare rivestimenti edibili (edible coating) derivati dal chitosano che si ottiene dal carapace dei crostacei o dai funghi e dal collagene scartato dall’industria farmaceutica. Questi rivestimenti sono pellicole trasparenti e commestibili che possono essere rimosse con l’acqua: esse consentono di prolungare la conservazione di frutta e verdura, limitare la contaminazione batterica e mantenere elevata la qualità. 
Un altro oggetto di indagine è l’inquinamento delle microplastiche rilasciate ad esempio da una tavola da surf o da uno snowboard. Nicoletta Ravasio del Cnr sta studiando una plastica rinforzata con fibra vegetale derivata dall’olio di canapa, nell’ambito di una ricerca sulla produzione di bio-plastiche per sostituire i derivati dal petrolio con derivati vegetali. Con le fibre vegetali si ottengono materiali eco-sostenibili molto resistenti e di lunga durata utilizzati ad esempio nell’industria automobilistica, nella produzione di complementi d’arredo, in aeronautica, in bio-edilizia. Queste bio-plastiche hanno anche il vantaggio di essere rigranulabili a fine vita.
 
Redazione

Fabrizio Tesi, presidente di Coldiretti Pistoia, e il direttore Simone Ciampoli hanno presentato ai politici un manifesto con 5 proposte urgenti di politica agraria e una petizione contro il cibo falso diretta all'Unione europea.

Un manifesto di politica agraria per la futura legislatura e la petizione all'Unione europea "Stop al cibo falso". Coldiretti Pistoia li ha presentati ieri in un incontro con i candidati dei vari schieramenti alle prossime elezioni. A sottoporre il manifesto agli esponenti politici, che lo hanno sottoscritto, sono stati il presidente Fabrizio Tesi e il direttore Simone Ciampoli.
Il testo si articola in 5 punti da realizzare a costo zero nei primi 100 giorni del Governo che verrà:
• etichettatura obbligatoria con indicazione dell'origine della materia prima su tutti i prodotti alimentari (attualmente l'obbligo sussiste per latte e derivati, grano, pasta, riso, derivati pomodoro);
• istituzione di un Ministero del Cibo per garantire un'unica regia normativa (come in Francia), che accorpi risorse e funzioni del Mipaaf (Ministero dell'Agricoltura), quelle del Ministero per lo Sviluppo economico relative all’agroalimentare;
• processi di semplificazione burocratica e attività di controllo coordinata, evitando moltiplicazione di soggetti e duplicazioni (Sistema unico di controlli - Sussidiarietà CAA - Semplificazione Lavoro); 
• via al segreto sulle importazioni di prodotti agroalimentari, che Coldiretti vorrebbe superato al fine di conoscere esiti di ispezioni e controlli, flussi commerciali internazionali e le loro destinazioni nel mercato interno; 
• legge sui reati agroalimentari, l’attuale normativa è inadeguata alle esigenze di produttori e cittadini consumatori (proposta già approvata dal Consiglio dei Ministri), ma di fatto bloccata in Parlamento.
Nell'occasione il presidente Tesi e il direttore Ciampoli hanno avviato la campagna 'Stop Cibo Falso': la petizione indirizzata al Parlamento Europeo finalizzata a introdurre l’obbligatorietà dell’indicazione del Paese d’origine o luogo di provenienza dell’ingrediente primario di un alimento. Obiettivo della petizione è chiedere all'Ue chiari indirizzi alla Commissione affinché in tutti i negoziati commerciali sia garantita, senza eccezioni, l’effettiva indicazione dell’origine degli alimenti e quella degli ingredienti, evitando citazioni di dubbia interpretazione. La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo viene avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.it. La petizione, che è stata già firmata da tanti imprenditori agricoli presenti all'incontro e da molti dei candidati, sarà a disposizione di tutti i cittadini per la firma negli uffici zona Coldiretti e presso i mercati settimanali di Campagna Amica di Pescia, Quarrata e Pistoia. 

Redazione

La quarta edizione di Myplant & Garden, la fiera b2b leader del settore florovivaistico in Italia, si svolge a Milano dal 21 al 23 febbraio 2018: 650 marchi in esposizione, 70 fra incontri ed eventi, 100 delegazioni di buyer stranieri. Ecco come sono organizzati i tre padiglioni.

«BonusVerde, agrofarmaci, biotecnologie ambientali, manutenzione del verde, alberature monumentali, alberi e prati urbani, verde indesiderato, apparati radicali, gestione specie arboree; e poi paesaggio, pianificazione, riqualificazione del verde, illuminazione per esterni, parchi museo e giardini storici, verde curativo, roseti; e ancora, imprese nel mercato 2.0, assicurazioni di settore, software gestionali del verde; e anche l’ampio carnet d’incontri organizzati presso lo spazio Game, dedicati ai rivenditori del mercato del garden a 360°. E, infine, la proclamazione del concorso creativo di progettazione del verde ‘I Giardini di Myplant & Garden’, la cerimonia di assegnazione delle Targhe di Eccellenza ai prodotti e servizi più innovativi».
Viene riassunta così, nel testo di presentazione alla stampa, la nutrita offerta di appuntamenti della quarta edizione di Myplant & Garden, la fiera business-to-business numero 1 del settore florovivaistico in Italia, che si svolgerà dal 21 al 23 febbraio presso Fiera Milano Rho articolandosi nei seguenti 8 macro-settori espositivi: vivai, fiori, decorazione, edilizia, macchinari, servizi, tecnica, vasi. Un’occasione per gli operatori della filiera del verde per aggiornarsi, fare conoscenze e chiudere affari, grazie ai 650 espositori (nel 2017 erano 567) su 45 mila metri quadri di spazio espositivo su tre padiglioni, alle migliaia di visitatori attesi (l’anno scorso sono stati 13 mila), al ricco palinsesto di incontri di studio ed eventi di vario genere, in molti casi validi per l’acquisizione di crediti formativi, e alle oltre 100 delegazioni ufficiali di buyer internazionali da 50 Paesi: «oltre che dai Paesi importatori tradizionali, anche da Algeria, Arabia Saudita, Armenia, Azerbaijan, Belgio, Bielorussia, Bulgaria, Cina, Croazia, Danimarca, Emirati Arabi Uniti, Estonia, Finlandia, Georgia, Grecia, Israele, Kazakistan, Kuwait, Lettonia, Lituania, Macedonia, Marocco, Montenegro, Polonia, Portogallo, Qatar, Repubblica Ceca, Romania, Russia, Serbia, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Tajikistan, Tunisia, Turchia, Ucraina, UK, Ungheria, USA, Uzbekistan».
La principale novità organizzativa di quest’anno è il terzo padiglione, il n. 12, con i suoi 15 mila mq di superficie espositiva in più. «Un padiglione che sarà dotato – si legge nel comunicato - di un ingresso diretto che andrà ad aggiungersi ai tornelli ‘storici’ situati tra i padiglioni 16, il centrale, e 20. Ingresso che, impreziosito da una grandiosa installazione realizzata con Tearose, proporrà ai visitatori un doppio binario: un grande e vivacissimo Décor District, sede di contest, scuole e collettive internazionali (da Europa, USA, Italia), laboratori floreali (l’Ecole des Fleurs), set fotografici green&glam, sfilate griffate (Tolentino, IFDA…), arie musicali, collezioni décor in&out; un’isola centrale, la grande lounge firmata Marie Claire Maison; e la parte del padiglione dedicata a un’ampia selezione di proposte orto-florovivaistiche dall’Italia – con importanti new entry – e dal mondo. In quest’area l’offerta merceologica di primo livello si articolerà tra verde, accessori per l’outdoor, BBQ e rassegne di prodotti e soluzioni per la protezione e la resa delle produzioni. Qui trovano sede il Garden Center New Trend e lo spazio GAME, in una sinergica proposta espositiva e contenutistica unica in Italia per la Gds».
«Il passaggio al padiglione centrale, il 16, - si legge ancora - sarà agevolato da uno scenografico tunnel sensoriale, accanto al quale si svolgeranno in esterna le prove pratiche del motorgarden. All’interno del padiglione, largo alla vastissima offerta orto-floro-vivaistica, ai servizi per mercati e imprese, ai vasi e contenitori, al comparto della tecnica in generale. Tecnica e garden care ben rappresentati anche nel padiglione 20, accanto alla nutritissima presenza di imprese della filiera vivaistica e ai marchi del motorgarden. Sempre più ampia e profonda l’area riservata alle realtà del green building e dell’outdoor, che culminerà in una ‘landscape area’ che, oltre a un’attività convegnistica importante sui temi del progetto e del paesaggio, ripropone Green Factory Project, la fortunata formula d’incontri e di esposizione di studi di architettura internazionali. La sala convegni e il gruppo di realtà attive nella costruzione, realizzazione, manutenzione e gestione delle aree verdi urbane aderenti allo Urban Green Management completano l’offerta espositiva e contenutistica di questo padiglione».

Redazione

Fra gli stand delle 103 aziende florovivaistiche e del verde espositrici, provenienti da 20 Paesi del mondo, si sono fatti notare i 7 stand nazionali di Cina, Egitto, Etiopia, Germania, India, Paesi Bassi e Sri Lanka. In quello tedesco 12 aziende con il marchio “made in Germany” sotto l’egida del Ministero federale dell’agricoltura. 

 
Dal 5 al 7 dicembre 2017 si sono svolte congiuntamente la principale fiera dell'orticoltura del Medio Oriente, l’International Plants Expo Middle East - Ipm Dubai, e la piattaforma leader dei Paesi arabi per i prodotti freschi,  l'International Perishables Expo Middle East – Wop Dubai. Alle due fiere hanno partecipato in tutto oltre 300 espositori (103 a Ipm Dubai e 221 a Wop Dubai) provenienti da tutto il mondo, presentando un’ampia gamma di piante e servizi per il verde, nonché prodotti freschi, in grado di incontrare la domanda crescente delle principali città dell’area. Città che stanno investendo nella costruzione di un ambiente più vivibile e sostenibile per i propri cittadini e per i turisti, attraverso vari progetti di verde urbano. 
Ieri gli organizzatori hanno reso noti i dati relativi alle presenze durante le due manifestazioni congiunte: in tutto oltre 9500 visitatori, di cui 4178 alla fiera florovivaistica Ipm Dubai e 5482 alla fiera dei prodotti deperibili Wop Dubai. Limitandoci alla prima, va detto che il numero di visitatori registrati equivale a una crescita di quasi il 7% sull’anno precedente e che i visitatori comprendevano, in particolare, compratori provenienti dagli Emirati Arabi Uniti, gli stati confinanti e l’estremo Oriente. Buyer che hanno potuto trovare fra gli scaffali delle 103 aziende espositrici provenienti da 20 nazioni prodotti e servizi lungo tutto la filiera del verde: piante, tecnologie per la coltivazione, fioristi, prodotti e servizi logistici, articoli per il giardino e il paesaggio e la manutenzione del verde. 
Lo status internazionale di Ipm Dubai è stato sottolineato, tra l’altro, dagli stand ufficiali di partecipazione collettiva di Cina, Egitto, Etiopia, Germania, India, Paesi Bassi e Sri Lanka. Nello stand collettivo tedesco, 12 aziende hanno mostrato i loro prodotti con il sigillo di qualità “Made in Germany”, con il sostegno del Ministero federale dell'alimentazione e dell'agricoltura. Ipm Dubai ha offerto nuove opportunità di business a tutti i partecipanti in vista anche di Expo Dubai 2020: progetti di costruzione su larga scala sono in pieno svolgimento, nuovi hotel sono in costruzione e vengono creati parchi pubblici. Quindi, c'è un crescente bisogno di prodotti e servizi per tutto ciò che riguarda la filiera del verde (florovivaismo e progettazione e gestione del verde). I punti salienti del programma di supporto tedesco comprendevano la presentazione fatta dall'Associazione commerciale dei fioristi tedeschi che, insieme al mercato online medio orientale Floranow, ha messo a confronto il design floreale europeo con lo stile di vita arabo.
 
Redazione