Notizie
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Dai Flower Trials 2019 l’evento b2b che non si ferma mai e che comunica nel segno dello slogan (Where Plants Meet People) arrivano alcune novità che verranno presentate nella prossima edizione che si terrà dal 11-14 giugno 2019 in Olanda nelle regioni di Aalsmeer, Westland, Rheinland Westfalen. Le aziende che in questo articolo presentano le novità sono Brandkamp, Butterfly Garden, Schneider e Varinova.
Brandkamp
E' un'azienda innovativa che coltiva giovani piante. Il suo successo nasce dalla coltivazione di crisantemi, piante da aiuola e produzione di piante giovani. Con la Fuchsia Jollies Trailing le fucsia sono tornate ad essere delle piante moderne. Infatti la linea Jollies Trailing convince il mercato sia per la sua crescita che per i bei colori: Jollies Trailing Grenoble, Jollies Trailing Rodeo e Jollies Trailing Florac sono l’assortimento vincente che non deve mancare.
Butterfly Garden
Butterfly Garden è un'azienda produttrice di ornamentali, talee e giovani piante, Lavanda stoechas e Lavanda angustifolia. Le varietà sono prodotte in modo particolare e tengono in considerazione la moderna coltivazione programmata. La nuova Lavandula stoechas "Early Summer Imp.", ha il colore viola più intenso sul mercato ed è tollerante al calore. La Fioritura è molto precoce ed ha un portamento molto compatto, non ha bisogno di fitoregolatori come il PGR.
Schneider Young Plants
Specializzati in giovani piante sia da semina che talea-propagate, Schneider Young Plants offre una vasta gamma di piante annuali, biennali e perenni. Petchoa 'BeautiCal' è un ibrido intergenerico che combina le migliori caratteristiche di Petunia e Calibracho. E' una pianta molto rigogliosa-esuberante, molto resistente alle intemperie e recupera dalla pioggia molto più velocemente delle normali petunie. Essendo resistenti alla muffa, le piante durano a lungo e fioriscono costantemente fino alla fine dell'estate. Sono disponibili 5 colori affascinanti: cannella, vaniglia francese, giallo caramello, bordeaux e rosa sunray.
Varinova
Varinova si concentra sulla coltivazione vegetale e sulla produzione di semi di Ciclamino. In questo momento Varinova offre 10 serie F1-Cyclamen, da micro a extra large. Il Merita Cyclamen è molto adatto per la coltivazione in vaso da 10,5 a 12/14 cm. Le piante si presentano con una forma molto compatta, una fioritura grande ed abbondante. La serie Merita ha un grande assortimento di colori per un totale di 12 colori vivaci, tra cui alcuni particolarmente azzeccati quali il Flamed e lo Shine.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
L'obiettivo della misura è quello di favorire gli investimenti delle imprese che operano nella produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e alimentari, nella distribuzione e nella logistica. Compresa la sospensione a semplice presentazione dello stato di calamità, delle rate dei mutui anche per le aziende colpite dalla Xylella fastidiosa.
E’ l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare ISMEA che ha messo in campo il bando per favorire gli investimenti in agricoltura. La domanda deve essere presentata entro le ore 12.00 del 20 maggio 2019 esclusivamente attraverso il portale dedicato. Per tutte le informazioni consultare il sito Ismea.
Inoltre, in considerazione dell'intensificarsi delle calamità naturali e delle gravi fitopatie che colpiscono il settore agricolo, l'ISMEA ha adottato un provvedimento di revisione degli attuali criteri che regolano la sospensione delle rate di mutuo per le imprese agricole in difficoltà, rendendo l'operazione più semplice e immediata. La moratoria dei mutui è stata estesa anche alle imprese agricole colpite dal batterio della Xylella Fastidiosa che sta gravemente danneggiando il settore olivicolo oleario della Regione Puglia. L'accesso al rinvio delle rate è automatico e sarà concesso con la semplice presentazione del provvedimento attestante lo stato di calamità. Inoltre, le imprese avranno la facoltà di scegliere le modalità di rimodulazione del piano di ammortamento secondo le proprie esigenze economiche e finanziarie.
Per maggiori informazioni consultare il sito Ismea.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
E' la Società Botanica Italiana, coordinata da Lorenzo Peruzzi, professore di Botanica sistematica presso il Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa e Direttore dell’Orto e Museo Botanico, insieme a 500 appassionati ed esperti botanici da tutta Italia che ha decretato le venti piante simbolo delle regioni italiane. In Toscana primeggia lo Zafferano etrusco.
A decretare le piante vincitrici, a partire da una rosa di candidature, sono stati oltre 500 appassionati ed esperti botanici da tutta Italia. La più votata in assoluto è una bellissima pianta erbacea a fiori rosa, tipica delle Alpi occidentali. Si spazia poi dalla alla Primula di Palinuro per la Campania che cresce a picco sul mar Tirreno, allo Zafferano etrusco per la Toscana, al Pino locato per la Basilicata che si trova solo nel Parco Nazionale del Pollino, o ancora alla Sassifraga dell’Argentera per il Piemonte.
“L’idea è di sensibilizzare cittadini e istituzioni sul tema della biodiversità vegetale – spiega Lorenzo Peruzzi – e così sono state elette venti piante, che per valenza storico-scientifica, peculiarità biogeografiche e bellezza, possano essere assurte a "simbolo" di ognuna delle venti regioni italiane”.
Ecco i risultati regione per regione.
Abruzzo
Adonis distorta Ten. (Adonide curvata), eletta con il 47% dei voti. Si tratta di una pianta erbacea a fiori gialli, tipica delle più alte cime dell’Appennino centrale.
Basilicata
Pinus heldreichii Christ subsp. leucodermis (Antoine) E.Murray (Pino loricato), eletta con il 50% dei voti. E' una maestosa conifera, presente in Italia soltanto nei territori del Parco Nazionale del Pollino.
Calabria
Soldanella calabrella Kress (Soldanella calabrese), eletta con l’88% dei voti. Si tratta di una piccola pianta erbacea a fiori viola, tipica delle montagne della Calabria centro-meridionale.
Campania
Primula palinuri Petagna (Primula di Palinuro), eletta con il 36% dei voti. E' una primula costiera a fiori gialli, che cresce su rupi a picco sul mar Tirreno; tipica delle coste tra Campania meridionale e Calabria settentrionale e già parte del logo del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Emilia-Romagna
Primula apennina Widmer (Primula appenninica), eletta con il 59% dei voti. Si tratta di una graziosa primula a fiori rosa, che cresce sui crinali rocciosi dell’Appennino settentrionale, nei territori del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano.
Friuli Venezia Giulia
Armeria helodes F.Martini & Poldini (Spillone palustre), eletta con il 56% dei voti. Tipica della regione, cresce nell’area delle risorgive ed è una pianta erbacea a fiori rosa.
Lazio
Styrax officinalis L. (Storace comune), eletta con il 59% dei voti. Si tratta di un grande arbusto con fiori bianchi, presente allo stato spontaneo in Italia soltanto tra il Lazio e la Campania.
Liguria
Campanula isophylla Moretti (Campanula di Capo Noli), eletta con il 48% dei voti. E' una campanula rupicola, presente solo nell'area del Finalese in Liguria.
Lombardia
Silene elisabethae Jan (Silene di Elisabetta), eletta con il 41% dei voti. Una pianta erbacea a fiori fucsia, tipica dell’area a cavallo tra Lombardia e Trentino-Alto Adige.
Marche
Moehringia papulosa Bertol. (Moehringia vescicolosa), eletta con il 72% dei voti. Si tratta di una piccola pianta rupicola con minuti fiori bianchi, tipica della regione.
Molise
Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray (Acero di l’Obel), eletta con l’80% dei voti. Un albero presente nell'Italia centro-meridionale, particolarmente frequente nelle foreste del Molise.
Piemonte
Saxifraga florulenta Moretti (Sassifraga dell’Argentera), eletta con il 42% dei voti. E' una pianta erbacea rupicola a fiori rosa, presente nelle Alpi occidentali ed in Piemonte. È la pianta che ha ricevuto il maggior numero assoluto di voti, tra tutte le regioni italiane, assieme all’Abete delle Madonie.
Puglia
Arum apulum (Carano) P.C.Boyce (Gigaro pugliese), eletta con il 71% dei voti. Tipica della Puglia è una pianta erbacea con una spata rossastra.
Sardegna
Ribes sardoum Martelli (Ribes sardo), eletta con l’80% dei voti. Si tratta di un piccolo arbusto con frutti rossi, tipico della Sardegna.
Sicilia
Abies nebrodensis (Lojac.) Mattei (Abete delle Madonie), eletta con il 37% dei voti. E' una conifera endemica delle Madonie. Assieme alla Sassifraga dell’Argentera è la pianta che ha ricevuto il maggior numero assoluto di voti, tra tutte le regioni italiane.
Toscana
Crocus etruscus Parl. (Zafferano etrusco), eletta con il 32% dei voti. Una pianta erbacea a fioritura precoce, presente anche in Emilia-Romagna e Umbria, ma con la maggior parte del suo areale che ricade in Toscana.
Trentino-Alto Adige
Androsace hausmannii Leyb. (Androsace di Hausmann), eletta con il 60% dei voti. Si tratta di una minuta pianta erbacea a fiori bianchi, tipica delle Alpi centro-orientali e presente in tutta la regione.
Umbria
Ionopsidium savianum (Caruel) Arcang. (Bivonea di Savi), eletta con il 60% dei voti. Presente in Italia soltanto in Umbria, Lazio e Toscana, si tratta di una piccolissima piantina a fiori bianchi.
Valle d’Aosta
Astragalus alopecurus Pall. (Astragalo maggiore), eletta con il 60% dei voti. E' una vistosa erba a fiori gialli, presente in Italia soltanto in Valle d’Aosta.
Veneto
Saxifraga berica (Bég.) D.A.Webb (Sassifraga dei Berici), eletta con il 47% dei voti. Si tratta di una pianta erbacea a fiori bianchi, endemica del Veneto.
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
Macfrut, in programma dall’8 al 10 maggio alla Fiera di Rimini, è tradizionalmente una vetrina internazionale delle novità dell’ortofrutta. Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera: «L’ortofrutta italiana ha molto da dire e Macfrut gioca un ruolo fondamentale. Cosa sarebbe il vino italiano senza Vinitaly?».
A differenza delle altre fiere di settore di Berlino e Madrid che si sono incentrate sul prodotto, Macfrut rappresentata tutta la filiera dalla produzione, alla tecnologia, al packaging. Rispecchia quindi la leadership italiana in diversi ambiti, la chiave per puntare su innovazione e internazionalizzazione. Solo così il settore può produrre ulteriore ricchezza ed essere trainante per l’export. E' quanto ha affermato anche Renzo Piraccini, presidente di Cesena Fiera, l’ente organizzatore di Macfrut: «Innovazione e internazionalizzazione sono i due punti chiave per lo sviluppo dell’ortofrutta, cardine del made in Italy agroalimentare e prima voce dell’export con 8,4 miliardi di euro, di cui 4,9 di fresco».
Il presidente Piraccini spiega: «Esportare il prodotto è fondamentale ma non bisogna focalizzarsi solo sulla produzione, dove magari altri paesi ci battono in quantità. Tecnologie e macchinari sono altrettanto importanti e ricchi di opportunità: ad esempio il Cile è un grande esportatore di ciliegie in Cina, ma l’80% di questa produzione avviene grazie alla tecnologia italiana. Così per i mirtilli del Perù o l’insalata del Sud est asiatico».
I visitatori potranno vedere le novità varietali, visitare il ‘Greenhouse technology village’, una vetrina di innovazioni tecnologiche più pulite, più salutari e più rispettose dell’ambiente, assistere alle dimostrazioni di impianti di irrigazione e macchinari.
Saranno numerosi anche i convegni e gli incontri: si parlerà di biostimolanti per sviluppare le produzioni vegetali, di logistica e delle molteplici opportunità che nasceranno grazie alla nuova ‘Via della Seta’ con la Cina.
«L’ortofrutta italiana ha molto da dire. È un volano di sviluppo – conclude Piraccini – E Macfrut gioca un ruolo fondamentale se capiamo che per un grande settore produttivo avere una grande fiera internazionale è cruciale. Cosa sarebbe il vino italiano senza Vinitaly? Macfrut è lo specchio della filiera. Che ha un futuro di grandi opportunità se ritrova il coraggio, l’orgoglio del lavoro, dell’impresa e dell’innovazione. Le tecnologie devono servire a produrre di più e in maniera più competitiva perché il mercato internazionale non fa sconti».
Redazione
- Dettagli
- Scritto da Andrea Vitali
L'agroalimentare di qualità è quello su cui punta Regione Toscana e dopo aver proceduto al riconoscimento ufficiale degli otto distretti rurali costituitisi in diverse aree regionali, è pronta ad investire i primi 5 milioni di euro grazie al bando attualmente aperto per i cosiddetti ‘Pid’, Progetti integrati di distretto, dell’agroalimentare.
Fabio Fabbri, direttore del Psr della Regione Toscana, è intervenuto ieri a Grosseto durante un incontro promosso dal Distretto agroalimentare Maremma Sud nella sede grossetana della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno: «In pratica gli attori di filiere agricole e agroalimentari (produttori primari, imprese di trasformazione e commercializzazione) facenti parte del distretto al fine di superare le principali criticità delle filiere stesse, favoriscono così i processi di riorganizzazione e consolidamento per realizzare relazioni di mercato più equilibrate. I progetti integrati di distretto consentiranno di sostenere la redditività delle aziende agricole, agevolando lo sviluppo dei territori e incentivando, nel contempo, l’innovazione di processo e di prodotto nonché la cooperazione tra le aziende stesse».
All'incontro era presenta anche Albino Caporali, direttore delle Attività produttive della Regione Toscana, che ha illustrato un’ulteriore opportunità di finanziamento. Infatti, oltre ai ‘Pid’, bando già operativo e al quale possono accedere gli imprenditori agricoli professionali (Iap) iscritti e tutti gli altri soggetti a essi equiparati, a giorni uscirà un altro bando che mette a disposizione dieci milioni di euro a sostegno delle attività di ricerca e sviluppo.
Di questi 10 milioni la metà sarà riservata esclusivamente alle aziende associate al Distretto e servirà per sostenere gli investimenti coerenti con la strategia Industria 4.0; ai restanti 5 cinque milioni potranno accedere anche aziende non associate purchè localizzate nella stessa area di azione del Distretto Maremma Sud e saranno sotto forma di fondo rotativo per la concessione di prestiti con procedura a sportello per investimenti coerenti con le priorità tecnologiche della Ris 3 e premialità per Industria 4.0.
Enrico Rabazzi, presidente del distretto agroalimentare Maremma Sud, ha dichiarato: «Sarebbe importante che anche i finanziamenti a fondo perduto si aprissero alle realtà non associate, perché altrimenti si rischia che se non si presentano tutti i progetti utili all’esaurimento delle risorse disponibili, i soldi non richiesti possano andare perduti».
Redazione
Pagina 170 di 382