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Si inizia con un video sulla mimosa, di cui il Distretto florovivaistico della Liguria è leader europeo, in occasione della festa della donna dell’8 marzo. Seguiranno altri 7 spot di 15 secondi su «ranuncoli, anemoni, papaveri, verde stabilizzato, eucaliptus, myriocladus e piante grasse».

«L’obiettivo è quello di stimolare l’interesse sull’intera modalità di produzione e su quei protocolli che ne garantiscono standard elevatissimi. Un modo per riconoscere il know-how delle aziende liguri, condensando nell’immediato, tramite una particolare ricchezza di informazioni e contenuti, l’intera filiera con effetti sonori e immagini rappresentative che seguono i tempi del florovivaismo e dunque hanno necessitato di una lunga gestazione».
Così l’assessore all’agricoltura della Regione Liguria con delega al marketing territoriale Alessandro Piana, come riferito da Flornews Liguria, ha presentato nei giorni scorsi le finalità della campagna pubblicitaria sui social media “Colori e profumi di Liguria. Fiori di Sanremo dal 1860”, avviata con un primo spot dedicato alla mimosa in occasione della Festa della Donna, l’8 marzo.
«È questa una delle produzioni che più ci contraddistingue – ha commentato il presidente del Distretto Florovivaistico della Liguria Luca De Michelis -. Basti pensare che oltre l’80% della mimosa in commercio in tutta Europa è coltivata nella riviera ligure di ponente, un vero fiore all’occhiello. Per questa ragione abbiamo deciso di lanciare ora la nuova iniziativa di promozione».
La campagna si comporrà intanto di una prima serie di 8 spot di 15 secondi, pensati per i social, che  hanno l’obiettivo di far conoscere le principali produzioni del Ponente ligure al grande pubblico. Questi brevi video, sponsorizzati su Facebook e Instagram, andranno a colpire anche il target estero e i principali Paesi consumatori di fiori come l’Olanda, la Germania, la Francia e l’Est Europa. Un modo anche per meglio identificare i fiori tradizionali del nostro territorio che vengono esportati e venduti in Italia e fuori dai confini nazionali. Dopo la mimosa sarà la volta di sette video dedicati a ranuncoli, anemoni, papaveri, verde stabilizzato, eucaliptus, myriocladus e piante grasse.

Vedi video su facebook.

Redazione

Carbon Farming misurazione carbonio fissato nei suoli

A Fieragricola convegno di Confagricoltura sul “Carbon Farming” come opportunità per agricoltura e ambiente. Il presidente Giansanti: «nel prossimo futuro il reddito degli imprenditori agricoli deriverà anche dalla capacità di trattenere carbonio nei terreni».  

 
La misurazione del carbonio fissato nel suolo e nelle colture per definire il conseguente riconoscimento economico agli agricoltori. 
Questo il tema centrale e più delicato affrontato oggi a Fieragricola presso VeronaFiere nel convegno organizzato da Confagricoltura “Carbon Farming, opportunità per le imprese e l’ambiente”, durante il quale si sono confrontati politici, ricercatori e aziende. Un tema che s’inserisce nel contesto delle politiche per raggiungere la neutralità carbonica europea entro il 2050.    
Il Carbon Farming apre nuove frontiere per il settore primario. «Nel prossimo futuro – ha detto il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - il reddito degli imprenditori agricoli non deriverà più soltanto dalla produzione di cibo, ma anche di energia rinnovabile e dalla loro capacità di trattenere carbonio nei terreni».
In attesa, entro fine 2022, della proposta da parte della Commissione europea di una regolamentazione del mercato dei certificati di carbonio, il mondo della ricerca è al lavoro. A partire dal CREA, che ha annunciato di lavorare a progetti per la quantificazione della capacità di stoccaggio e immagazzinamento nel suolo. Di questo si sta occupando anche il PEFC (Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes) che, con Confagricoltura e altri interlocutori scientifici, ha avviato il progetto Life C-Farms, coordinato da FederlegnoArredo, per la misurazione del carbonio con particolare riferimento ai seminativi, alla pioppicoltura e agli allevamenti.
Occorre puntare su un’agricoltura rigenerativa, basata su tre principi: copertura permanente del suolo, lavorazione minima del terreno e diversificazione delle colture. Per fare questo sono necessari i dati e questi, al momento, scarseggiano. Per superare questo gap l’Università di Teramo e l’Università di Padova hanno in corso degli studi con l’obiettivo di ricavarne modelli scalabili a livello nazionale.
«Oggi sappiamo che l’agricoltura di precisione permette di ridurre i lavori sui terreni agricoli e ha effetti importanti anche sulla capacità di trattenere carbonio  – ha aggiunto Nicola Gherardi, componente di giunta di Confagricoltura - Ciò ha varie implicazioni non solo dal punto di vista ambientale, ma anche economico, perché permette importanti risparmi, ad esempio sul consumo di carburante e di fertilizzanti, che possono essere ridotti grazie a nuove tecniche, come le mappe di prescrizione».
«Ora occorre che le amministrazioni competenti e la ricerca supportino gli agricoltori per raggiungere questo obiettivo - ha concluso Giansanti - affinché siano pronti quando verranno definite le regole sul carbon farming a livello europeo. E’ opportuno avviare in Italia specifiche iniziative per valorizzare l’attività dalle imprese agricole e forestali, prendendo anche spunto dalle esperienze che si sono già sviluppate sui mercati volontari dei crediti di carbonio, o più in generale sui crediti di sostenibilità».
Una scheda di approfondimento su che cosa è il Carbon Farming e quali sono i suoi obiettivi è disponibile sul canale YouTube di Confagricoltura.
 

Redazione

substrati di sedimenti marini fitorimediati in colture fuori suolo

Il 3 marzo corso tecnico (gratis) sul progetto Life-Subsed per l’utilizzo di «substrati a base di sedimenti marini fitorimediati per produzioni vivaistiche in colture fuori suolo». Sessione teorica mattutina in streaming. Sessione pratica pomeridiana in doppia modalità streaming/in presenza presso i siti sperimentali. Dove registrarsi.

 
Un corso tecnico gratuito, rivolto agli operatori del comparto florovivaistico, che mira a dimostrare su scala reale il possibile riuso di sedimenti marini dragati ed opportunamente trattati come substrati di coltivazione alternativi alla torba, i cui impatti sul clima, la biodiversità e gli habitat sono sempre più evidenti.
Lo organizzano giovedì 3 marzo a partire dalle ore 9, nell'ambito del progetto europeo LIFE SUBSED-LIFE 17 ENV/IT/000347, il Crea Orticoltura e Florovivaismo insieme alla Cooperativa Flora Toscana e Cnr Iret - Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri, con il coordinamento di Maria Castellani di Flora Toscana. 
Il corso, intitolato “Utilizzo di substrati a base di sedimenti marini fitorimediati per produzioni vivaistiche in colture fuorisuolo”, prevede una 1^ sessione teorica, che si terrà online dalle ore 9 alle 12, sui temi del riuso dei sedimenti marini in ambito agrario: dopo l’introduzione del progetto LIFE SUBSED, saranno affrontati «argomenti-chiave sull’impiego di substrati tradizionali ed alternativi nelle coltivazioni orto-florovivaistiche e sulle possibilità di coltivare piante in vaso utilizzando substrati a base di sedimenti marini».
La 2^ sessione, dalle 14 alle 15,30, sarà pratica e in modalità ibrida: in streaming o in presenza nei siti sperimentali del progetto. 
Questo evento formativo, patrocinato dall’Ordine dei dottori Agronomi e dottori forestali della provincia di Pistoia e dalla Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI), è aperta a tutti. Per gli iscritti all’Odaf è possibile richiedere un credito formativo pari a 0,5 CFU. 
Per la partecipazione gratuita bisogna registrarsi al link
Ulteriori informazioni qua.

 
Programma
 
- ore 8:45 Avvio del collegamento online e inizio della sessione teorica
- ore 9 “Introduzione al progetto LIFE SUBSED” Dr.ssa Maria Castellani, Flora Toscana
- ore 9,20 “Conoscere e scegliere i substrati: composizione, proprietà, impiego nelle coltivazioni orto-florovivaistiche” Dr. Gianluca Burchi, CREA, Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, Pescia
- ore 9,40 “Substrati innovativi per un utilizzo sostenibile: stato attuale e prospettive future” Dr. Domenico Prisa, CREA, Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, Pescia
 
- ore 10 coffee break virtuale
 
- ore 10,20 “Il sedimento fitorimediato come componente di un substrato: vantaggi e svantaggi per la coltivazione fuori suolo” Dr.ssa Grazia Masciandaro e Dr.ssa Cristina Macci, CNR-Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri
- ore 10,40 “Quadro normativo in materia di gestione dei sedimenti: attività preparatoria ai fini di una classificazione normativa” Dr. Davide Manzi, CNR-Istituto di Ricerca sugli Ecosistemi Terrestri
- ore 11 “Come coltivare piante in vaso utilizzando substrati a base di sedimenti marini fitorimediati: primi risultati scaturiti dal progetto LIFE SUBSED” Dr.ssa Stefania Nin, CREA, Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo, Pescia
- ore 11,20 Q&A session + Compilazione questionario via web (necessario per riconoscimento CFU)
- ore 12 Conclusione della sessione mattutina
 
- ore 14 Inizio della sessione pratica presso i vivai (visita alle coltivazioni sperimentali in coltura protetta e approfondimento delle metodologie applicate)
- ore 15,30 Conclusione della sessione pratica e chiusura della giornata
 

Redazione

A Fieragricola agricoltura digitale

Dal 2 marzo al 5 marzo nella 115^ edizione di Fieragricola in primo piano il Salone dell’agricoltura digitale, che è un comparto cresciuto del 20% da 2019 a 2020. Opportunità anche dagli incentivi della Pac e del Pnrr, con 500 milioni dedicati all’innovazione e meccanizzazione dell’agricoltura e agroindustria. Una selezione degli incontri.

 
Un’agricoltura sempre più “smart”. Con droni, satelliti, sensori per la rilevazione dell’umidità, per calcolare il fabbisogno di fertilizzante organico nel terreno, e strumenti di IoT, mappe a infrarossi per conoscere le rese in campo, ma anche la blockchain per “raccontare” con precisione tutti i passaggi della filiera. 
Da domani mercoledì 2 marzo a sabato 5 marzo, presso Veronafiere, la 115^ edizione della rassegna internazionale sull’agricoltura Fieragricola scommette sul digital farming e l’agricoltura 4.0 quali strumenti per migliorare la vitalità delle imprese favorendo redditività e competitività, trasparenza delle filiere e una più completa certificazione dei processi di produzione e dei prodotti finali. 
Del resto il comparto dell’agricoltura digitale è in crescita: «oltre 540 milioni di euro nel 2020, con una crescita del 20% sul 2019, secondo l’Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano», fa sapere Fieragricola, e «consente al settore primario di operare secondo i canoni dell’agricoltura di precisione, riducendo gli sprechi, le emissioni, migliorando la produttività e favorendo l’utilizzo intelligente delle risorse, dalle sementi agli agrofarmaci, dai mezzi tecnici fino al carburante o alla manodopera stessa».
L’appuntamento su quest’area tematica è al padiglione 12, dove si terrà “Digital Farming - Salone dell’agricoltura digitale”, organizzato in collaborazione con Image Line. In esposizione soluzioni per l’irrigazione smart, rilevatori per l’agricoltura digitale, sensori e strumentazioni in grado di raccogliere ed elaborare big data utili per l’agricoltura in campo e la zootecnia, tanto nel convenzionale quanto nel biologico.
Numerosi gli incontri dedicati all’Agricoltura 4.0 e al digitale, «strumenti fondamentali per una transizione in cui le nuove tecnologie sono sostenute attraverso specifici incentivi della Politica agricola comune (Pac) e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), con 500 milioni dedicati all’innovazione e meccanizzazione dell’agricoltura e agroindustria, oltre ai capitoli sui progetti faro di economia circolare (600 milioni di euro) e al piano logistico agrifood (800 milioni)».
 
Convegni e incontri: una selezione
- “5G e agricoltura: come rivoluzionerà Precision Farming e Automatizzazione”, organizzato da X-Farm (mercoledì 2 marzo, ore 11, Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “Sostenibilità economica e ambientale nei processi di filiera. L’innovazione e la tecnologia a servizio di una nuova agricoltura”, a cura di IoAgri (mercoledì 2, ore 12:30, Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “Sistemi di monitoraggio e controllo IoT per l’agricoltura digitale”, a cura di Netsens (giovedì 3 marzo, ore 9:30, Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “Innovare senza dimenticare la tradizione: il digitale a servizio di agricoltura e sostenibilità” di Agricolus (giovedì 3 marzo, ore 11); 
- “La nuova soluzione di smart agriculture dedicata al settore vitivinicolo nata dalla partnership tra Abaco e Perleuve” (giovedì 3 marzo alle ore 12:30); 
- “La gestione dei registri di campo con Quaderno di Campagna, tra aggiornamenti normativi e transizione digitale”, a cura di Image Line (giovedì 3 marzo alle 14:30 - Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “SolAqua: irrigazione solare accessibile, affidabile, conveniente per l’Europa e oltre”, a cura di SolAqua (ore 15:30); 
- “Let’s fly agriculture: nuove frontiere di innovazione in agricoltura con l’uso di droni robot agricoli”, a cura di Xagrifly (ore 16); 
- “Tecnica di lotta biologica con l’uso di droni”, a cura di Scaligera Drone Solutions (venerdì 4 marzo, ore 9:30, Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “Soluzioni intelligenti per un’agricoltura digitale consapevole e diffusa” (venerdì 4 ore 11) a cura di CNR e Barilla Group; 
- “Exponential Farming = Tradizione + Tecnologia”, a cura di Ono Exponential Farming (ore 12:30, Area Forum Digital Farming, padiglione 12); 
- “Smart data in vigneto: progetti e soluzioni a supporto della filiera vitivinicola”, a cura di Image Line (ore 14:30, Sala Puccini).
 

Redazione

materie prime agricole + Confagricoltura
Mentre continua la corsa al rialzo dei futures delle principali materie prime agricole per effetto della guerra in Ucraina, all’apertura del Salone Internazionale dell’Agricoltura di Parigi il presidente francese Macron ha annunciato un piano di resilienza per l’agricoltura mondiale per arginare l’impatto della crisi in atto. 
Il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti dice sì al piano e propone di puntarlo «in due direzioni: sostenere i redditi degli agricoltori tagliati dalla crescita dei costi di produzione e salvaguardare il potenziale produttivo del sistema agroalimentare europeo». Anche perché, sottolinea Giansanti, «la riduzione della produzione avrebbe effetti particolarmente negativi sull’inflazione».
Stando agli ultimi dati della Commissione Europea, spiega Confagricoltura, la produzione negli Stati membri della UE di cereali si è attestata a 291 milioni di tonnellate nella campagna di commercializzazione 2021-2022, con un aumento del 4% sulla media quinquennale. Grazie a questi livelli di produzione, le esportazioni di grano verso i Paesi terzi hanno superato in valore i 7 miliardi di euro nel 2020.
Se questo era il contesto prima dell’invasione dell’Ucraina da parte Russia, lo scenario è rapidamente mutato nelle ultime ore, come testimoniato oggi dall’andamento dei futures delle materie prime agricole: il grano ha registrato un aumento di quasi il 10%, informa Confagricoltura, mentre gli incrementi di mais e soia sono stati, rispettivamente, del 5% e 4%. «Sull’andamento delle quotazioni – spiega il presidente di Confagricoltura, Giansanti - incide prima di tutto il blocco dell’attività nei porti dell’Ucraina. I mercati riflettono l’assoluta incertezza sui tempi e sulle modalità per la ripresa delle esportazioni di prodotti agricoli». «Sale, inoltre, la tensione nei Paesi che sono i principali destinatari dei cereali prodotti in Ucraina e nella Federazione Russa – continua Giansanti -. E’ il caso dell’Egitto e della Tunisia, dove le scorte disponibili sono in grado di coprire il fabbisogno interno fino a giugno». E non va trascurato che «sono state riviste al ribasso le previsioni relative ai raccolti di cereali in Argentina e Brasile a causa di una stagione particolarmente secca».
 

Redazione