Notizie

Per la 1^ edizione delle Giornate Liguri di Formazione, dal 10 al 12 maggio a Sanremo a Villa Ormond, tre momenti di studio sulla “Innovazione sostenibile in floricoltura”. Organizzati da Distretto florovivaistico della Liguria, CREA OF e CERSAA di Albenga, sono validi per l’aggiornamento professionale di agronomi e dottori forestali.

Tre pomeriggi di studio sul tema “Innovazione sostenibile in floricoltura – prospettive tecniche ed economiche per piante e fiori del Ponente”.
La prima edizione delle Giornate Liguri di Formazione si svolgerà nei giorni 10-11-12 maggio a Sanremo all’interno della manifestazione “Villa Ormond in Fiore”. Ad organizzarle sono il Distretto Florovivaistico della Liguria, il CREA – Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo (CREA OF) e il Centro di Sperimentazione e Assistenza Agricola (CeRSAA) di Albenga (in provincia di Savona), con il patrocinio della Società di Ortoflorofrutticoltura Italiana (SOI).
Tra i relatori delle tre sessioni dei tre pomeriggi (Difesa sostenibile, Agricoltura 4.0 e gestione dei fattori produttivi, Economia e certificazioni) i direttori del CREA OF Daniele Massa e del CeRSAA Giovanni Minuto e il presidente del Distretto Florovivaistico della Liguria Cesare De Michelis.
Per Agronomi e Dottori Forestali la partecipazione all’evento completo dà diritto a 1,375 crediti formativi. La partecipazione parziale da diritto ai crediti relativi alla singola giornata seguita. Per informazioni rivolgersi alla segreteria organizzativa: dott.ssa Barbara Ruffoni, CREA – Centro di ricerca Orticoltura e Florovivaismo – Sanremo 0184.694829; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; dott.ssa Chiara Cavallo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Programma

10 maggio
Ore 13,30 – Presentazione e saluti delle autorità
Ore 13,40 - Prof. Stefania De Pascale UNINA – Vicepresidente CREA – “La sostenibilità delle aziende agricole alla luce della programmazione europea”. A seguire: tavola rotonda “Aumento della sostenibilità aziendale, l’economia circolare e il risparmio economico” con interventi programmati.
Ore 14,40 I sessione – Interventi di difesa sostenibile
- Dr Giovanni Minuto CERSAA Albenga: “I prodotti fitosanitari, biocidi, corroboranti e le regole dello European New Green Deal nel periodo 2020 – 2030”
- Dr Alessandro Triantafillidys AIAB: “Liguria - La protezione secondo protocolli di coltivazione biologica”
- Dr Gina De Nicola CREA OF Pescia: “Prodotti naturali con azione biostimolante e biopesticida”
- Dr Daniele Massa, direttore CREA OF: “Plasma freddo (NTP): applicazioni e opportunità nelle colture protette”

11 maggio
ore 14 – II sessione: Agricoltura 4.0 e smart manufacturing: la gestione dei fattori produttivi (acqua, nutrienti, suolo/substrato, energia)
- Dr Massimo Zaccardelli CREA OF Pontecagnano: “Riciclo di biomasse di scarto per la difesa sostenibile in floricoltura”
- Prof. Luca Incrocci UNIPI: “Risparmio idrico ed efficientamento delle risorse”
- Dr. Carlo Bisaglia CREA-IT: “Risparmio energetico e le agroenergie previste nel PNRR”
- Dr Sonia Cacini CREA OF Pescia: “Il controllo delle colture protette: automazione, sensori e controllo da remoto per la gestione fitopatologia”
- Dr Alejandra Navarro Garcia CREA OF Pontecagnano: “Il controllo delle colture protette: automazione, sensori e controllo da remoto per la gestione irrigua”

12 maggio
Ore 14 - III Sessione: Economia e certificazioni
- Dr Giovanni Minuto CERSAA Albenga: “La gestione della plastica e dei rifiuti”
- Patrizia Borsotto CREA PB: “La competitività delle aziende e il legame con il territorio: il caso della filiera florovivaistica ligure”
- Alberto Sturla CREA PB: La sfida dei fiori e delle fronde recise del Ponente Ligure: la stima dei costi di produzione”
- Dr Giovanni Minuto CERSAA Albenga: “I marchi per certificare la sostenibilità: certificazioni volontarie e regolamentate; certificazioni fuori regime di accreditamento e accreditate”
- Luca De Michelis, presidente del Distretto Floricolo del Ponente Ligure: “Conclusioni”.

Redazione

for.circular bioeconomia circolare nel settore forestale - filiera foresta-legno

Il 25 maggio a Firenze presso la Scuola di Agraria workshop sulla “Bioeconomia circolare nel settore forestale”. Al centro il progetto “FOR.CIRCULAR”, che mira a sviluppare un “sistema di supporto alle decisioni” per la filiera foresta-legno toscana. Partecipazione gratuita con crediti formativi per gli iscritti all’Ordine degli agronomi e dei dottori forestali e scadenza iscrizioni il 15 maggio. Il programma.

 
Uno specifico progetto che si prefigge la valorizzazione della filiera foresta-legno in Toscana sulla base dei principi della bioeconomia circolare e più in generale un aggiornamento sullo stato dell’arte e le prospettive, con esempi stranieri e riferimenti al Programma di sviluppo rurale, di tale approccio, che combina economia circolare e bioeconomia al settore forestale.
Questo, in sintesi, l’oggetto del workshop “Bioeconomia circolare nel settore forestale: sfide e opportunità” che si svolgerà mercoledì 25 maggio, dalle ore 9 alle 13, nell’Aula Magna della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze (piazzale delle Cascine n. 18). La partecipazione è gratuita e prevede il riconoscimento dei crediti formativi previsti dall'Ordine Nazionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali. Iscrizione tramite mail alla segreteria organizzativa entro il 15 maggio 2022 (fino a esaurimento dei 50 posti disponibili).  Si prega di specificare nella mail l’eventuale adesione al pranzo. Per informazioni contattare: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il progetto attorno al quale ruoteranno le relazioni, avviato nel settembre del 2020, è intitolato “FOR.CIRCULAR - Sistema di Supporto alle Decisioni (SDS) per il miglioramento della performance della filiera foresta-legno in una prospettiva di bioeconomia circolare” ed è finalizzato appunto «a migliorare l’efficienza ed accrescere la sostenibilità della filiera foresta-legno nella regione Toscana, al fine di ridurre gli impatti sull’ambiente e la dipendenza dalle risorse energetiche non rinnovabili, quali i combustibili fossili, in accordo con gli obiettivi della Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSVS) e l’Accordo di Parigi sui Cambiamenti Climatici del 2015». 
 
Programma
• Ore 9,00-9,30 Registrazione dei partecipanti e saluto delle autorità
• Ore 9,30 Sessione 1. Bioeconomia, economia circolare e politica forestale
- Alessandro Paletto e Isabella De Meo (CREA) “Il progetto FOR.CIRCULAR: le opportunità della bioeconomia circolare per la filiera foresta-legno”
- Raoul Romano (CREA) “La bioeconomia circolare nella politica forestale comunitaria e nazionale”
- Andrea Atena (Università di Salisburgo) “Il modello austriaco di implementazione della bioeconomia circolare nel settore forestale”
- Giovanni Filiani (Regione Toscana) “Bioeconomia e filiera foresta-legnoenergia: potenzialità e sfide nello sviluppo rurale in regione Toscana”
• Ore 10,45 – 11,00 Coffee break
• Ore 11,00 Sessione 2. Applicazioni pratiche di bioeconomia circolare nel settore forestale
- Giacomo Goli (Università degli studi di Firenze) "Innovazioni di economia circolare nell’industria di trasformazione del legno"
- Sandro Sacchelli e Francesco Geri (INASDAGRI) "Il Sistema di Supporto alle Decisioni (SSD) r.forcircular per la valutazione delle performance della filiera foresta-legno in una prospettiva di bioeconomia circolare"
- Gianni Picchi (CNR-IBE) “Innovazioni nelle utilizzazioni forestali per la valorizzazione dei residui forestali in una prospettiva di economia circolare”
- Michele Brunetti (CNR-IBE) “Opportunità di mercato per i prodotti legnosi da filiere locali”
- Antonio Ventre (Unione dei Comuni della Valdarno e Valdisieve) “Filiera foresta-legno a livello locale in un’ottica di bioeconomia circolare”
Moderatore: Paolo Mori (Compagnia delle Foreste)
• Ore 13,00 Pranzo a buffet
 
Cos’è la bioeconomia circolare
La bioeconomia circolare è un nuovo paradigma che unisce i concetti di economia circolare e bioeconomia: la prima ha come obiettivi principali la riduzione dei rifiuti e del consumo di risorse attraverso l’applicazione delle cosiddette 4R: riduzione, riuso, riciclo e recupero; la seconda promuove la sostituzione o l'integrazione delle materie prime industriali con risorse biologiche rinnovabili.
La combinazione dei due concetti consente di migliorare la discussione politica sul ruolo delle risorse rinnovabili e dei residui dei processi produttivi a favore dello sviluppo sostenibile.
 

L.S.

Al via Macfrut 2022 al Rimini Expo Center: dal 4 al 6 maggio alla fiera internazionale dell’ortofrutta 800 espositori e 500 buyer accreditati. Oltre ai principali player del settore, che rappresenta il 25,5% della produzione agricola nazionale per un valore di più di 15 miliardi, in primo piano un focus su una decina di start up agricole 4.0 con proposte tecnologicamente avanzate: il mercato della Smart Agriculture in Italia è salito a 1,6 miliardi nel 2021. L’assessore all’agroalimentare dell’Emilia Romagna Mammi: sull’ortofrutta abbiamo «messo a disposizione 81 milioni di euro nel 2021 e sono previsti altrettanti investimenti per il 2022. Sostegno per la tutela dagli effetti dei cambiamenti climatici con bandi come quello per l’acquisto dei sistemi antibrina (10 milioni di euro). Nel 2022 investimenti pari a 355 milioni di euro sulle infrastrutture irrigue regionali».

Agricoltura digitale di precisione, biomateriali, droni con sensori multispettrali e termici, soluzioni di robotica, app, stazioni agrometeorologiche e altre ancora: tutte proposte unite dal comune denominatore dell’innovazione  tecnologica applicata in campo nel segno dell’agricoltura 4.0. Saranno fra le protagoniste, in un’area espositiva dedicata a fianco del campo di prova, della 39^ edizione di Macfrut, la fiera internazionale dell’ortofrutta numero uno in Italia che si svolgerà da mercoledì 4 maggio a venerdì 6 maggio presso il Rimini Expo Center. Ciò grazie a un progetto promosso da Università di Bologna, Tecnopolo Forlì-Cesena e RiNova in collaborazione con il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia.
Dopo un’anteprima il 10 dicembre 2021 a Dubai (vedi), Macfrut 2022 è stata presentata a metà aprile a Vignola ai giornalisti italiani. Alla manifestazione partecipano oltre 800 espositori in rappresentanza dell’intera filiera (produzione, tecnologie, packaging, logistica e servizi), con una presenza straniera che sfiora il 25%, l’adesione dei principali player italiani del settore, e oltre 500 buyer internazionali accreditati in collaborazione con Ice-Agenzia. Tra le presenze straniere spiccano le aree espositive di Uzbekistan, Indonesia, Vietnam, Bosnia, Turchia, Grecia, Repubblica Dominicana, Cile, Cuba e dal Venezuela per la prima volta in fiera. Menzione a parte merita il Continente Africano, da sempre ampiamente rappresentato a Macfrut, che quest’anno vede la presenza di tanti paesi: Angola, Costa d’Avorio, Camerun, Senegal, Ghana, Mali, Kenya, Uganda, Tanzania, Etiopia, Somalia, Zambia, Zimbabwe. Una delle novità sono infatti gli Africa Days. A tutto questo vanno aggiunti un’ottantina di eventi e prove tecniche in campo nei tre giorni di calendario.

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Vetrina completa dunque su un settore altamente dinamico che ha chiuso il 2021 con un export pari alla cifra record di 5,5 miliardi di euro (+6%) e un saldo della bilancia commerciale di oltre 1 miliardo di euro (Fonte Ice-Agenzia). L’ortofrutta è nel nostro Paese la seconda voce dell’export agroalimentare dietro solo al vino (7,1 miliardi) e rappresenta il 25,5% della produzione agricola nazionale per un valore di oltre 15 miliardi di euro e circa 300 mila aziende. Nel 2021, a parte la Francia, sono cresciuti a valore i principali mercati di prodotto di sbocco: la Germania che vale quasi un terzo del mercato ha registrato un +5%, l’Austria un +10%, Svizzera +8,2%, Regno Unito +7,8%. Nel mercato globale, l’Italia è il 7° esportatore di ortofrutta al mondo, il 2° in Europa (prima la Spagna, che rimane il principale esportatore mondiale a valore).
A inaugurare Macfrut verrà il ministro delle Politiche agricole Stefano Patuanelli, alla presenza della vice-ministra per gli Affari Esteri Marina Sereni, e di tre ministri dell’Agricoltura africani: Etiopia, Repubblica democratica del Congo e Tanzania.
Fra le novità di questa edizione, quelle annunciate a Dubai: dall’International Cherry Symposium in omaggio al frutto simbolo di questa edizione, la ciliegia; fino al primo salone in Europa dedicato al mondo delle spezie, erbe officinali ed aromatiche (che vale solo per le spezie 18/20 miliardi di dollari a livello internazionale), Spice & Herbs Global Expo.
Uno dei tratti distintivi di Macfrut anche quest’anno le sue aree dinamiche della “Macfrut Field Solution”. Nei padiglioni ci sarà un campo prova di 1600 metri quadrati con le principali tecnologie in campo sui sistemi di irrigazione, coperture e sensoristica applicata nella cerasicoltura. L’area sul risparmio idrico, Acquacampus, è realizzata dal CER (Canale Emiliano Romagnolo) insieme all’ANBI (Associazione Nazionale delle Bonifiche Italiane).

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In aggiunta ci sarà, come anticipato, l’area dedicata alla Smart Agriculture con le ultime novità dell’agricoltura 4.0 in fatto di droni, robot e sensoristica in pieno campo in collaborazione con Ri.Nova e, fianco di essa, l’area espositiva con 12 start up promossa da Art-Er, UNIBO in collaborazione con il Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia. Tra le proposte in vetrina c’è quella di Agrobit che ha sviluppato servizi di telerilevamento da drone con sensori multispettrali e termici per ottimizzare l’utilizzo di agrofarmaci, acqua e concimi in campo. Nell’agricoltura di precisione si muove anche iFarming che attraverso un sistema di sensori in campo rileva dati a cui l’agricoltore ha accesso via web e app per monitorare la bagnatura fogliare dentro la chioma, l’umidità del terreno e tanto altro. Nell’ambito dei biomateriali è la proposta di Mama Science che ha sviluppato una tecnologia (Bio-HBD) che consente di ottenere materiali bio-based quali rivestimenti per packaging in grado di aumentare la vista sullo scaffale dei prodotti, ridurre sprechi e l’utilizzo di plastiche. Metos Italia propone una gamma di sistemi di monitoraggio IoT (Internet of Things) per il pieno campo e le serre: stazioni agrometeorologiche, sensori per l’umidità del suolo, trappole elettroniche per il monitoraggio insetti e sistemi di supporto alle decisioni. Si rivolge a imprese e consumatori il progetto Wefrood realizzato da C2b4food, che offre una vetrina digitale a produttori e rivenditori per raggiungere attraverso una specifica app i consumatori alla ricerca di un determinato prodotto in una specifica area geografica. La robotica applicata all’agricoltura è la proposta di XAgriFly: due piattaforme attraverso le quali comandare droni o veicoli terrestri a guida autonoma per irrorazione, semina e fertilizzazione del suolo. Sempre a proposito di droni Consorzi Agrari d’Italia presenta i sistemi tecnologici per il trattamento delle colture, mentre Wenda ha sviluppato una piattaforma che consente alle aziende di gestire, analizzare e condividere i dati di temperatura, logistica dalla produzione al consumatore. E ancora, nell’ambito delle proposte 4.0 si muove la Start up Orchestra, mentre Neurality presenta un avanzato sistema di reti neurali automatizzate in grado di valutare la conformità di un determinato prodotto.
Nonostante la crisi Covid-19, fanno sapere da Macfrut, la Smart Agriculture continua a crescere. Secondo le stime realizzate dall'Osservatorio Smart Agrifood del Politecnico di Milano e dell'Università degli Studi di Brescia, il mercato dell’agricoltura 4.0 in Italia è passato dai 540 milioni di euro di fatturato del I semestre del 2020 a 1,6 miliardi nel 2021. L'incremento è guidato dalla spesa per macchine e attrezzature agricole nativamente connesse, pari al 47% del mercato e in aumento del +17%, seguita da quella per sistemi di monitoraggio e controllo applicabili a mezzi e attrezzature agricole post-vendita (35%). Tra le soluzioni tecnologiche più utilizzate si trovano i software gestionali per le imprese agricole, seguiti dai sistemi di monitoraggio e controllo delle macchine agricole e la crescente adozione dei sistemi di supporto alle decisioni. La tracciabilità alimentare resta uno dei temi più promettenti, che guida la scelta dei consumatori in un’ottica di trasparenza e sicurezza delle produzioni. La “trasformazione digitale” è destinata a subire nei prossimi anni una maggiore accelerazione per effetto dell'ulteriore sviluppo delle tecnologie e soprattutto della crescente interconnessione tra di esse.
Tali dati incoraggianti non devono distoglierci però dai limiti incontrati in questi anni dalla diffusione delle tecnologie: è necessario sviluppare la cultura digitale e la fiducia nelle potenzialità delle tecnologie a disposizione. Non a caso le tecnologie avanzate di supporto sono una delle quattro componenti fondamentali del sistema AKIS (Agricolture Konowledge and Innovation System) che va delineandosi all’interno della nuova PAC, assieme a ricerca e sperimentazione, consulenza/divulgazione e formazione professionale, sottolineando quindi la necessità di integrare tra loro queste componenti.
«Sono convinto che il sistema di relazioni internazionali e rapporti che in questi mesi i vertici di Macfrut hanno costruito in tutto il mondo con grande lungimiranza saranno in grado di garantire le giuste premesse per la riuscita di questa importante kermesse, e soprattutto per tutte le relazioni promozionali e commerciali che verranno attivate – ha dichiarato Alessio Mammi, assessore all’agroalimentare dell’Emilia Romagna, che è la regione leader europea per prodotti Dop (19) e Igp (25) -. Sull’ortofrutta la Regione Emilia–Romagna ha messo a disposizione 81 milioni di euro nel corso del 2021 di aiuti per le organizzazioni dei produttori di ortofrutta, tramite l’OCM e sono previsti altrettanti investimenti per il 2022. Stiamo lavorando in particolare per la promozione dei nostri prodotti sul mercato nazionale ed europeo e affianchiamo le aziende nel sostegno agli investimenti, sulla tutela dagli effetti dei cambiamenti climatici come i bandi per gli acquisto dei sistemi antibrina (10 milioni di euro). Nel 2022 sono previsti inoltre investimenti di portata straordinaria sulle infrastrutture irrigue regionali, per 355 milioni di euro».
Macfrut è organizzato da Cesena Fiera e si svolgerà in Fiera a Rimini nelle giornate 4-5-6 maggio 2022 orario 9,30-18. Ulteriori informazioni sul sito macfrut.com.

Redazione

Cibus 2022

Alla 21^ edizione di Cibus a Parma dal 3 al 6 maggio le 3.000 aziende agroalimentari italiane attendono circa 70 mila visitatori: il 10% stranieri, fra cui 2.000 top buyer. Nel “Cibus Innovation Corner” selezione di 100 fra i più innovativi dei quasi 1.000 nuovi prodotti enogastronomici: destinati in parte all’export extra UE che è stato pari al 42,6% delle esportazioni alimentari nel 2021 e sarà meno penalizzato dalla guerra in Ucraina. Tra gli eventi, le presentazioni di un nuovo servizio dell’ICE basato sulla tecnologia Blockchain contro l’Italian Sounding e del progetto “Cibus4Sustainability” sulle buone pratiche sostenibili di industria e distribuzione, il convegno su “La dinamica delle private label a livello internazionale” moderato dal ceo di Fiere di Parma Cellie.

 
Salumi con meno grassi e sale, pesto realizzato a freddo, formaggi senza lattosio, hamburger vegetali e una vasta offerta di prodotti di nicchia. Sono alcuni esempi dei quasi 1.000 nuovi prodotti enogastronomici – focalizzati spesso sull’attenzione alla salute e l’ecosostenibilità, ma anche sulle tipicità locali oppure i nuovi mix di ingredienti - al centro della 21^ edizione di Cibus, che si svolge la prossima settimana, da martedì 3 maggio a venerdì 6 maggio presso Fiere di Parma. 
E tra queste novità agroalimentari spiccheranno in particolare le 100 selezionate per l’area “Cibus Innovation Corner” nel Padiglione 8, con tanto di catalogo online: dalle maltagliatelle di lenticchie rosse e riso integrale, agli snack di legumi tostati senza conservanti, alle cotolette vegetali di pollo, al prosciutto di Parma da suini nutriti con semi oleosi ricchi di Omega 3, fino alla pasta senza glutine a base di riso integrale e alga Spirulina, tanto per citarne alcuni. Prodotti che saranno esposti suddivisi per settori (gusto & ingredienti, packaging, sostenibilità, territorialità) e sono destinati sia al mercato interno che a quello estero, a cominciare da quello extra UE che nel 2021 ha rappresentato il 42,6% delle esportazioni agroalimentari italiane e che resta più promettente anche quest’anno perché meno penalizzato dall’impatto della guerra in Ucraina. Prodotti che saranno commercializzati sia nel canale retail che nell’Horeca.
A esporre a Cibus 2022 saranno ben 3.000 aziende rappresentative della cosiddetta Food Valley italiana. I visitatori già registrati sono 50.000 operatori professionali italiani della Distribuzione e della Ristorazione, che a Cibus non solo possono incontrare tutti i loro fornitori in essere e potenziali ma anche trovare nuove idee e soluzioni. Arriveranno circa 2.000 top buyer da Stati Uniti d’America, Europa, Medio Oriente, Sud America e Asean. Ai top buyers italiani ed esteri è riservato “Cibus destination”: un programma di visite guidate e percorsi tematici in fiera e sul territorio, dedicati a produzioni tipiche, territorialità, fuori casa e sostenibilità. 
«L'ICE-Agenzia anche quest'anno – ha dichiarato alla conferenza stampa di presentazione della manifestazione Roberto Luogo, direttore generale dell’ICE -  ha accolto l'invito di Cibus a sostenere ed accompagnare le imprese italiane del settore agroalimentare. E lo ha fatto sia a partire dalla fase preparatoria della manifestazione che sotto data: numerose le azioni di comunicazione su alcune delle più illustri testate mondiali del food e un incoming di 390 fra buyer specializzati e giornalisti di settore provenienti da 42 Paesi».
«Se c'è una cosa che gli ultimi anni ci hanno insegnato – ha sottolineato il presidente di Federalimentare Ivano Vacondio - è l’importanza, data troppo spesso per scontata, del food & beverage. Internamente, il food & beverage rappresenta un vero e proprio vettore di coesione sociale, mentre se guardiamo all’export, le nostre eccellenze nel mondo continuano a rappresentare una fonte di ricchezza tramite la quale possiamo aiutare l’economia del Paese. E Cibus, come vetrina dei prodotti alimentari del Made in Italy deve ricordarci proprio questo: anche in condizioni difficili come quella che stiamo affrontando, è importante celebrare i nostri prodotti, farlo con buyer italiani ed esteri, ricordando il grande valore di ciò che produciamo in termini economici e in termini sociali».
E a questo proposito si è così espresso il ceo di Fiere di Parma Antonio Cellie: «Cibus negli ultimi 2 anni non si è mai fermato: supportando il sourcing degli operatori esteri con MyBusinessCibus.com; organizzando CibusForum nel drammatico 2020, inaugurando la ripartenza delle fiere nel settembre 2021 e presidiando con un proprio padiglione Expo Dubai. Perché da 40 anni è questa la missione che condividiamo con Federalimentare: difendere l’authentic Italian e supportare le nostre esportazioni. Cibus 2022 torna già ai livelli pre-pandemia per qualità e quantità di espositori, oltre 3.000, tutti rigorosamente italiani, e 70.000 visitatori attesi, rigorosamente professionali, di cui oltre il 10% esteri».
Cibus 2022, prima edizione carbon neutral grazie alla collaborazione con Carbonsink, sarà inaugurato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli e da Manlio Di Stefano, sottosegretario di stato al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel convegno d’apertura “La responsabilità economica e sociale dell’agroalimentare italiano - Come continuare a garantire l’accesso al Cibo e al Lavoro durante e dopo le crisi, attraverso un nuovo modello di sviluppo sempre più sostenibile”. Al convegno inaugurale seguiranno l’assemblea nazionale di Federalimentare e il convegno di ICE – Agenzia che illustrerà il nuovo servizio di ICE basato sulla tecnologia Blockchain, che mette a disposizione di 300 piccole e medie industrie, a titolo gratuito, un sistema innovativo di tracciamento della filiera per valorizzare il Made in Italy e contrastare l'Italian Sounding.
Tra i vari appuntamenti, la presentazione di “Cibus4Sustainability”: il progetto ideato e organizzato da Cibus, in collaborazione con PwC Italia, sulle buone pratiche sostenibili di industria e distribuzione, che avverrà alla presenza di retailers nazionali, internazionali e grandi aziende agroalimentari il 4 maggio. Mentre le potenzialità dell’export saranno analizzate nel convegno “La dinamica delle private label a livello internazionale”, moderato da Antonio Cellie, con la partecipazione di Romolo De Camillis, Retailer Director di Nielsen IQ, aziende e insegne distributive.
Per un elenco completo delle attività e dei convegni in fiera si veda: https://www.cibus.it/progetti-speciali/ e https://www.cibus.it/convegni-2022/ 
 

Redazione

Myplant & Garden 2022

Il report ufficiale dell’edizione 2022 di Myplant & Garden: 650 espositori, 18.650 operatori in visita, 116 delegazioni di buyer internazionali, nonostante il contesto ancora difficile dello scorso febbraio, per il maggiore salone b-2-b della filiera florovivaistica e del verde in Italia.

Myplant & Garden 2022, la sesta edizione della principale fiera professionale del florovivaismo e del paesaggio in Italia, la prima dopo la pausa forzata a seguito della pandemia, ha ben retto l’onda d’urto del Covid-19, registrando dati leggermente ma significativamente inferiori rispetto all’edizione record del 2019, ma sostanzialmente uguali a quelli del 2018: qualcosa in meno sul fronte espositori e compratori esteri, ma con numeri un po’ migliori dal punto di vista dei visitatori. Un risultato niente affatto scontato nel contesto in cui si è svolta lo scorso febbraio, dal 23 al 25, presso Fiera Milano Rho.
Questo il quadro di sintesi che emerge dal report ufficiale della manifestazione, diffuso dagli organizzatori nei giorni scorsi. Sono stati infatti 650 gli espositori (contro i 733 del 2019 e i 655 del 2018), mentre 18.650 le presenze professionali (contro i 20.100 del 2019 e i 17.300 del 2018). Le delegazioni di buyer internazionali si sono attestate invece a 116 (nel 2019 erano state 200 e l’anno prima 150) e gli eventi/incontri organizzati 53 (contro gli 80 del 2019 e i 70 del 2018).

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Ecco qui alcuni grafici e tabelle del report di Myplant & Garden 2022 che non necessitano di spiegazioni.

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Altre informazioni e dettagli si possono trovare nel 
report originale in versione integrale.

Redazione