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La Coldiretti Pistoia ha lanciato ieri l’allarme sugli importanti danni che il maltempo sta provocando all’agricoltura pistoiese e al vivaismo, con zone vivaistiche sommerse dall’acqua. Il direttore Tropiano, preoccupato per il possibile cedimento di un argine sul fosso Quadrelli a Vignole, è intervenuto sul posto.

“Si preannunciano importanti i danni ai vivai e all'agricoltura pistoiese tutta”. E’ l’allarme lanciato ieri in un comunicato di Coldiretti Pistoia per l'esondazione dell'Ombrone pistoiese e degli altri fossi, che “ha allagato completamente ampie zone, sommergendo piante in vaso e in terra”. Tanto che “una squadra di Coldiretti – rende noto il comunicato - sta visionando le zone più colpite (tra i comuni di Quarrata, Pistoia e Serravalle), presidiata da forze dell'ordine e protezione civile”.
“Ci preoccupa il cedimento di argini in cemento, come quello sul fosso Quadrelli a Vignole – ha affermato il direttore di Coldiretti Pistoia Vincenzo Tropiano, intervenuto sul posto -. Preoccupa molto anche il livello di 6 metri dell'Ombrone alla Ferruccia. I rischi in questo momento sono anche per la popolazione”.  
Le previsioni per i prossimi giorni sono inclementi. Il prolungamento delle perturbazioni con piogge anche abbondanti e costanti, e abbassamenti imprevisti delle temperature stanno mandando in tilt l’agricoltura, che ha fatto i conti con un inverno particolarmente rigido.
In queste condizioni, si devono stoppare tutte le attività agricole, la troppa acqua rende impossibile ogni attività sul terreno. Il contrario di quanto accadeva lo scorso anno in tutta la Toscana: nel marzo 2012 (31 giorni) erano caduti complessivamente circa 20 millimetri di pioggia contro i 110 millimetri ed oltre della sola prima quindicina di marzo 2013.
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Fonte Ufficio Stampa

Le associazioni del mondo ambientalista e dell’agricoltura biologica scrivono al Governo in occasione del Consiglio Europeo di oggi e domani che dovrà definire la riforma della PAC 2014 - 2020

La riforma della Politica Agricola Comune dell’Europa entra nella fase finale e decisiva. Dopo il voto al Parlamento Europeo della settimana scorsa, la riforma inizia oggi la discussione nel Consiglio Europeo per definire le posizioni dei Governi dei 27 Stati membri della UE in vista del negoziato finale a tre, Commissione, Parlamento, Consiglio.  Sarà questo uno degli ultimi atti ufficiali del Governo Monti e del suo Ministro dell’Agricoltura, Mario Catania, a cui spetta la responsabilità di assumere decisioni cruciali per il futuro della nostra agricoltura. La proposta uscita dal Parlamento non è ciò che serve per sostenere adeguatamente sistemi agricoli in grado di produrre cibo sano, natura, paesaggio ed occupazione per i giovani. Il cartello verde delle 14 Associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica riconoscono che il Parlamento è riuscito a bloccare alcuni dei numerosi emendamenti dannosi approvati dalla Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo frutto anche del lavoro di tante Associazioni come le nostre che, a livello europeo, si sono impegnate in iniziative importanti come la petizione sottoscritta in pochissimi giorni da 100.000 cittadini che hanno voluto far sentire la loro voce al Parlamento Europeo. Ma la proposta votata dal Parlamento è ancora molto annacquata e di fatto continua a premiare vecchie posizioni di rendita
Per Maria Grazia Mammuccini, portavoce delle 14 Associazioni “Adesso per salvare la riforma della Politica Agricola Comune rivolgiamo un appello al Governo Italiano affinché, nel rappresentare il nostro Paese nel Consiglio Europeo di oggi, tenga conto di queste richieste e sostenga il reale interesse della collettività,  per un’autentica riforma “verde” della PAC in grado di riconciliare economia ed ecologia”

In particolare il Tavolo chiede al Governo italiano di sostenere una serie di obiettivi ancora in discussione a Bruxelles, tra cui misure minime per un greening efficace come l’obbligo delle rotazioni colturali, del mantenimento dei pascoli e delle aree di interesse ecologico e la riduzione del tetto massimo ai pagamenti aziendali (da 300 a 100.000 euro) in modo da assicurare risorse sufficienti per le piccole aziende multifunzionali, che sono il tessuto predominante e più vitale dell’agricoltura italiana ed europea. Ormai è chiaro infatti che le aziende agricole che reggono meglio l’impatto della crisi sono le aziende biologiche e multifunzionali, che realizzano attività innovative con modelli di produzione e consumo basati sulla sostenibilità ambientale, in grado di garantire efficienza economica, equità sociale, tutela e valorizzazione delle risorse naturali e del paesaggio. Invece, fino ad oggi, la maggior parte dei sussidi della Politica Agricola Comune sono stati distribuiti tra gli agricoltori in modo diseguale a favore delle produzioni intensive ad alto impatto ambientale negativo, senza garantire la sostenibilità economica delle imprese e l’occupazione.

Servono decisioni responsabili e lungimiranti per un cambiamento reale in grado di assicurare che con i fondi pubblici siano premiate le aziende agricole più virtuose, che producono maggiori benefici per la società, cibo sano, tutela dell’ambiente e della biodiversità, manutenzione del territorio, salvaguardia del paesaggio, mitigazione dei cambiamenti climatici e creano lavoro per i giovani dando un contributo fondamentale al superamento della crisi economica.
Al Presidente Monti e al Ministro dell’Agricoltura Catania le 14 Associazioni ricordano che i cittadini europei si aspettano una vera riforma della Politica Agricola Comune in grado di favorire questo tipo di agricoltura.

Fonte Ufficio Stampa

La Cia preoccupata per l’aria gelida di provenienza artica attesa nelle prossime ore in Italia: con il calo brusco delle temperature allarme per fragole, asparagi, fave e carciofi. Problemi anche per gli alberi da frutto, in fase di prefioritura.

Arriva “l’invasione vichinga” in Italia con l’aria gelida di provenienza artica che a partire dalle prossime ore potrebbe portare giù le temperature anche di 10 gradi. Ma l’ultimo colpo di coda dell’inverno sta già creando danni in campagna. Tra campi allagati e primizie a rischio. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Le piogge violente degli ultimi giorni hanno provocato allagamenti estesi, e quindi condizioni di asfissia nei terreni, in particolare su quelli argillosi che trattengono l’acqua in superficie -spiega la Cia- con effetti negativi soprattutto per le foraggere, che adesso rischiano l’ammuffimento delle radici.
Ma ora l’allarme è soprattutto per le primizie primaverili: fragole, carciofi, asparagi e fave, che si trovano in uno stadio avanzato di crescita -sottolinea la Cia- che però è anche il più delicato. In questo momento una gelata, un’ondata improvvisa di freddo a ridosso della primavera, può danneggiarle irrimediabilmente pregiudicando la raccolta.
Non solo: il crollo delle temperature atteso con la perturbazione “vichinga” potrebbe portare problemi seri anche agli alberi da frutto, attualmente in fase di germinazione o in alcuni casi, soprattutto al Sud, di fioritura. Il pericolo in questo caso -conclude la Cia- è il blocco della ripresa vegetativa che, in casi estremi, può arrivare anche a compromettere la fruttificazione.

Fonte Ufficio Stampa

Al Mercato di Campagna Amica in Via Aurelia Nord è il Parmigiano Reggiano della Cooperativa “Le 4 Madonne” di Modena gravemente colpita dal terremoto. In vetrina tornano, dopo il successo di alcune settimane fa, il formaggi dell’azienda dell’appennino modenese “Le Capre della Selva Romanesca”. L’iniziativa promossa da Coldiretti e dal Consorzio Agrario.

L’Emilia Romagna grande protagonista del mercato di Campagna Amica. Dal Parmigiano Reggiano terremotato ai formaggi dell’appennino modenese, torna sabato 17 marzo (dalle 8 alle 12,30) l’appuntamento con il “Sabato a Km Zero” che guida il consumatore alla scoperta dei sapori, delle tradizioni e dei prodotti dell’agroalimentare simbolo del Made in Italy. Fare la spesa diventa così un momento di conoscenza, intrattenimento ed assaggio.

Promossi da Coldiretti in collaborazione con il Consorzio Agrario di Pisa al mercato ospitato nei locali del Consorzio Agrario di Pisa (Via Aurelia Nord, 4) arriva il Parmigiano Reggiano del Caseificio Cooperativo 4 Madonne di Modena. Formato da 40 soci, il Caseificio era stato gravemente colpito dagli eventi sismici del 20 e del 29 maggio scorsi che hanno messo in ginocchio l’Emilia Romagna. Insieme al Parmigiano Reggiano tornano, a grande richiesta dopo il successo del debutto, anche i formaggi dell’azienda dell’appennino modenese “Le Capre della Selva Romanesca”. I formaggi, vere e proprie specialità che spaziano dalla classica robiola dal sapore delicato al formaggio spalmabile, dalla caciotta all’erborinato alla ricotta e allo yogurt, sono prodotti con sistemi tradizionali e naturali a Frassinoro, suggestivo borgo di fine settecento in località Ca’ Abbadina. Oltre ai formaggi emiliano, in vendita ortaggi e frutta di stagione, carne di Chianina Igp, pesce appena pescato, olio extravergine d’oliva, confetture, farine, miele e tanti prodotti del Made in Tuscany. C’è anche la Bottega di Campagna Amica: lo store del gusto.

Per saperne di più vai su www.pisa.coldiretti.it, per conoscere tutti glia appuntamenti con i mercati di Campagna Amica vai su www.campagnamica.it

Fonte Ufficio Stampa

Secondo le prime stime diffuse dal GSE, il settore delle fonti rinnovabili si è confermato nel 2012 come uno dei comparti maggiormente in crescita nell’intero contesto economico nazionale. 5.700 MW di nuovi impianti in Italia.

Il comunicato ci giunge da APER (Associazione Produttori Energia da fonti Rinnovabili) fondata nel 1987 e che riunisce e rappresenta i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili per tutelarne i diritti e promuoverne gli interessi a livello nazionale ed internazionale. E’ la prima associazione italiana in quanto a rappresentatività e una delle maggiori a livello europeo per numero di associati e potenza installata. Attualmente conta oltre 400 iscritti, più di 1.200 impianti per un totale di oltre di 9.000 MW di potenza elettrica installata che utilizza il soffio del vento, la forza dell’acqua, i raggi del sole e la vitalità della natura per produrre circa 28 miliardi di kWh all’anno a cui corrisponde una riduzione di emissioni di Co2 di oltre 20 milioni di tonnellate annue.

Cosa aspettarsi, invece, nei prossimi anni?
“Sarebbe auspicabile – sostiene Agostino Re Rebaudengo, presidente di APER – che i positivi risultati fino ad ora raggiunti non venissero vanificati da politiche inadatte a promuovere un sempre maggiore utilizzo di fonti rinnovabili.
La nostra speranza è che il Governo che verrà, in conformità ai vincolanti obiettivi europei e alla Strategia Energetica Nazionale (SEN) recentemente approvata, adotti una politica coerente, come suggerita dalle 26 azioni per lo sviluppo delle rinnovabili elettriche in Italia, proposte dalla nostra Associazione (aper.it) e sottoscritte dai principali partiti politici prima delle elezioni”.
“Sarebbe un grave errore infatti - conclude il Presidente di APER - non beneficiare degli effetti positivi dello sviluppo delle rinnovabili: risparmio nella “fattura energetica italiana” (non dovendo pagare gas, carbone e petrolio), nuovi posti di lavoro qualificati e, non ultimo, un ambiente migliore e quindi meno malattie dovute alle emissioni inquinanti e ad effetto serra”.

Fonte ufficio stampa