UNA PIANTA PER L’AGRICOLTURA DI DOMANI

Andrea Vitali
Nadine Mitschunas  in campo

Nel Regno Unito, agronomi e ricercatori testano riso, ceci e limoni per preparare l’agricoltura all’era post-grano. Nuove colture e rinaturalizzazione delle torbiere contro la crisi climatica.


Cambiare colture per cambiare il futuro
Coltivazione di riso nelle torbiere inglesi delle Fens, UKCEH

Nel cuore delle Fens, antica area paludosa dell’est inglese, Nadine Mitschunas coltiva riso. Una scena surreale, se non fosse per la realtà dei cambiamenti climatici: in un Regno Unito più caldo di 2°C, coltivare grano sarà sempre più difficile, e i ricercatori del UK Centre for Ecology & Hydrology (UKCEH) esplorano ora colture alternative.
Ricercatrice nelle Fens inglesi con esperimento agricolo UKCEH

Il progetto guidato da Mitschunas punta a reintrodurre l’acqua nelle torbiere drenate per secoli, testando al contempo riso e altri ortaggi in un nuovo paesaggio agricolo. Il terreno fertile delle Fens, che ospita un terzo dei vegetali e il 20% delle patate inglesi, è minacciato da erosione e rilascio di CO₂.
Torbiere rinaturalizzate nelle Fens per coltivazioni resilienti

Coltivazioni nuove per un clima nuovo

L’esperimento con nove varietà di riso, provenienti da USA, Asia e Sud America, ha già dato risultati promettenti: almeno quattro ceppi, tra cui uno colombiano, si adattano al nuovo clima britannico. Le piantine, germinate in laboratorio e trapiantate in campo a giugno, sono state raccolte ad ottobre. L’ambizione? Una filiera nazionale del riso entro dieci anni.

Nel frattempo, in altri angoli del Regno Unito, si testano ceci, limoni e gombo. Secondo simulazioni dell’UKCEH, entro il 2080 le colture tradizionali come frumento, fragole e avena diventeranno sempre meno produttive. Al contrario, colture tipicamente mediterranee potrebbero diventare economicamente interessanti, specie nel sud-ovest inglese e in Scozia.

Agricoltura circolare e resiliente

Il cambiamento non è solo climatico, ma sistemico. Sarah-Jane e Craig Taylor, agricoltori partner del progetto, stanno reimmaginando il loro modello agricolo: meno dipendenza dall’irrigazione, più attenzione alla qualità del suolo e all’equilibrio ecologico. «I nostri suoli si stanno esaurendo, serve cambiare per garantire un futuro», spiega Sarah-Jane.

Anche la rinaturalizzazione delle torbiere, oltre a rallentare la degradazione del suolo, aiuta a catturare CO₂, contribuendo agli obiettivi climatici del Regno Unito. Una transizione necessaria, secondo Mitschunas, che ricorda: «Noi possiamo rischiare, gli agricoltori no. Ma dobbiamo agire adesso».

Coinvolgere agricoltori e consumatori

Il biologo Mark Chapman, dell’Università di Southampton, sottolinea l’urgenza di individuare fin da subito nuove colture, varietà e mercati. Per facilitare la transizione, sarà fondamentale il coinvolgimento degli agricoltori, ma anche la disponibilità dei consumatori ad accettare cambiamenti nelle proprie abitudini alimentari.

Il caso inglese dimostra che il futuro agricolo non sarà solo una questione di resa, ma di adattabilità. Se un tempo le Fens non producevano patate, oggi sono il cuore orticolo del paese. E domani? Forse riso, ceci e limoni.

AnneClaire Budin – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 16 novembre 2025

Fonti: UK Centre for Ecology & Hydrology, “Rice takes root in British soil for the first time” (28/09/2025); South China Morning Post, “Growing rice in the UK ‘not so crazy’ as climate warms” (31/10/2025).