UNA PIANTA PER...CHI AMA L'INSOLITO: OPUNTIA SANTA-RITA
- AnneClaire Budin

Nel vasto mondo dei cactus, pochi riescono a catturare l’attenzione come Opuntia santa-rita. Questa pianta, originaria degli Stati Uniti sud-occidentali e del Messico settentrionale, è una presenza scenografica per eccellenza: i suoi cladodi (cuscinetti) appiattiti, tipici dei fichi d’India, si tingono di sorprendenti sfumature porpora, rosa e viola, in risposta al freddo o alla siccità.
Il suo nome comune, “prickly pear violetto” o “purple prickly pear”, si deve proprio a questa colorazione straordinaria, che ne fa una scelta prediletta per chi desidera introdurre nel giardino o nel terrazzo un elemento cromatico fuori dal comune.
Ma Opuntia santa-rita non è solo bellezza: è anche resistenza. Raggiunge fino a 2,5–3 metri di altezza e si sviluppa con un portamento espanso e aperto. Tollera bene la siccità, le alte temperature (fino a 38 °C) e anche leggere gelate, il che la rende adatta ai climi mediterranei e aridi, purché il terreno sia ben drenato.
In primavera, questa opuntia regala una fioritura luminosa, con corolle gialle o arancio, del diametro di circa 5–9 cm, che si stagliano sul fogliame violaceo creando accostamenti cromatici di grande impatto. Come tutte le opuntie, porta spine ben visibili, ma anche le minuscole glochidi (peluria pungente) richiedono attenzione nella manipolazione.
Nella simbologia popolare, Opuntia santa-rita rappresenta la lussuria e l’amore: un binomio che ben si accorda al suo aspetto esuberante ma controllato, al suo fascino un po’ spigoloso, come certe passioni travolgenti ma radicate.
È la pianta perfetta per chi ama l’insolito, per chi cerca un cactus ornamentale che non sia solo un elemento decorativo, ma una vera dichiarazione di stile. Ideale in giardini xerici, rocciosi o in vaso su terrazzi assolati, Opuntia santa-rita è un piccolo capolavoro naturale che cambia volto con le stagioni, senza mai perdere la sua eleganza selvaggia.
AnneCLaire Budin