MAJID MOHAMMAD: UN FIORISTA PERSIANO A PARIGI

AnneClaire Budin
Muse di Majid Mohammad

Con "Muse", il suo marchio floreale, Majid Mohammad orchestra bouquet poetici tra barocco, artigianato persiano e moda. Un universo sensoriale e senza tempo.

Nel cuore di Parigi, tra Montmartre e il Marais, sboccia l’universo incantato di Majid Mohammad, artista floreale d’origine iraniana, fondatore della boutique Muse. I suoi bouquet non sono semplici composizioni: sono poesie tridimensionali, sinfonie visive dove ogni fiore ha voce, ruolo e movimento. “Mi esprimo con i fiori — dice — sono il mio linguaggio emotivo più profondo”.
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Nato e cresciuto a Teheran, Majid scopre l’amore per i fiori da bambino, circondato dai petali che la madre spargeva ovunque. Dopo una laurea in contabilità, si reinventa come fiorista e si trasferisce a Parigi, dove la sua visione fiorisce. Tra influenze barocche, forme asimmetriche e vasi dal gusto rétro, le sue composizioni attirano presto l’attenzione delle grandi maison di moda. Per Dior, Cartier, Van Cleef & Arpels, Majid crea scenografie floreali dove il contenitore è importante quanto il contenuto.
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Il suo stile? Un mix di rigore architettonico e slancio teatrale. I bouquet di Muse seguono linee sinuose, giocano con dissonanze cromatiche, evocano viaggi immaginari lungo la Via della Seta. Alcuni sembrano danzare, altri raccontano silenzi. Ogni composizione è come un brano musicale: “Le fiori sono strumenti, io mi vedo come un direttore d’orchestra”.
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Dopo l’apertura della prima boutique nel 2013 a Montmartre, vero e proprio cabinet de curiosités, Majid inaugura uno spazio più ampio nel Marais, al 95 di rue Vieille-du-Temple, di fronte al Museo Picasso. Vasi in cristallo di Murano, busti ottocenteschi, mobili antichi: l’atmosfera è magica, sospesa, come i suoi bouquet.
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La sua clientela? Donne raffinate, collezioniste di bellezza e appassionate di arte, ma anche case di moda e marchi di lusso. Majid crea per eventi, sfilate, boutique. Ogni volta, trasforma lo spazio in un’esperienza sensoriale.
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Oggi Muse è più di un negozio: è un rifugio, una scena, un sogno. Un luogo dove la natura parla il linguaggio dell’arte. Dove i fiori, come dice lui, “non si impongono, ma raccontano”.
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Anneclaire Budin