FLOROVIVAISMO URBANO: 10MILA PIANTE E UN’APE IN ELICRISO A BOLOGNA

Redazione Floraviva
ape in elicrisium

Nel centro di Bologna, un allestimento verde ha raccontato il florovivaismo italiano attraverso installazioni paesaggistiche, valorizzazione della biodiversità e pratiche di sostenibilità.

 

Un'esposizione urbana tra comunicazione e logistica del verde

Con oltre 10mila esemplari tra piante ornamentali, fiori recisi, arbusti, ortive e prato in zolle, il centro di Bologna ha ospitato un allestimento verde temporaneo. La manifestazione, organizzata nell’ambito del “Villaggio Coldiretti”, ha coinvolto aziende agricole e florovivaistiche del territorio, offrendo un’occasione di visibilità alla filiera italiana del verde. Piante da interno e da esterno, specie mellifere, aromatiche e arbustive, sono state impiegate per creare micro-paesaggi all’interno della piazza. Gli allestimenti, pur semplici nei materiali e nella disposizione, hanno rappresentato un esempio concreto di logistica del verde, gestione temporanea degli spazi pubblici e comunicazione ambientale.

L’ape vegetale: comunicare biodiversità con le piante

Uno degli elementi centrali dell’esposizione è stata una figura di ape realizzata con muschio, elicriso e crisantemi. Senza intenti decorativi esasperati, l’installazione ha proposto un messaggio chiaro: ricordare il legame tra piante, impollinatori e qualità ambientale urbana. Un esempio di come il florovivaismo possa essere non solo produzione e commercio, ma anche veicolo culturale e strumento per trasmettere contenuti tecnici a un pubblico ampio.

Filiera corta e materiali semplici

Le aziende coinvolte hanno operato prevalentemente in filiera corta. Le piante provengono da vivai del centro-nord Italia, e sono state impiegate in composizioni integrate con materiali biodegradabili (juta, corteccia, substrati professionali) e supporti minimi, senza strutture invasive. Un criterio di sostenibilità applicata che rende l’allestimento un modello potenzialmente replicabile per manifestazioni locali, fiere di settore o progetti dimostrativi legati alla didattica ambientale.

Un comparto in numeri

Il florovivaismo italiano vale oggi 3,3 miliardi di euro, con circa 1,3 miliardi generati dall’export. Secondo le stime Coldiretti, il comparto conta oltre 19mila imprese e una superficie produttiva di 30mila ettari, con crescente attenzione a pratiche agronomiche sostenibili, efficientamento energetico e riduzione dell’impatto ambientale. L’installazione bolognese, pur senza eccessi scenografici, ha rappresentato uno sforzo collettivo coerente con la vocazione tecnica e produttiva del comparto.

SPECIE IMPIEGATE E FUNZIONI TECNICHE

Piante da interno ad azione purificante
Sansevieria trifasciata, Ficus elastica, Chamaedorea elegans, Yucca elephantipes
✔ Alta capacità di assorbimento CO₂ e rilascio di ossigeno
✔ Ideali per ambienti chiusi e riutilizzabili in spazi pubblici indoor

Piante da esterno ornamentali e strutturali
Pittosporum, Laurus nobilis, Photinia, Viburnum tinus
✔ Funzione di quinte verdi, contenimento visivo e mitigazione microclimatica
✔ Resistenza al trapianto e riuso in aree pubbliche

Fiori recisi e fronde decorative
Strelitzia, Lilium, Rosa, Gypsophila, Ruscus, Asparagus
✔ Composizioni cromatiche stagionali
✔ Provenienza tracciata da produttori locali (Liguria e Toscana)

Specie mellifere e aromatiche per messaggi ecologici
Helichrysum italicum, Lavandula spp., Thymus vulgaris, Salvia officinalis
✔ Richiamo alla biodiversità e al ruolo degli impollinatori
✔ Adatte a climi mediterranei, basse esigenze idriche

Materiali complementari
✔ Prato in zolle (rotoli) da 200 mq
✔ Corteccia e terricci professionali
✔ Juta naturale per rivestimenti temporanei (1.000 metri lineari)

 

Redazione– Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 12 Nov. 2025