Il vivaismo pistoiese regge alle crisi geopolitiche e punta sulla sostenibilità totale per vincere la sfida della competitività
- Andrea Vitali
Al convegno del 27 ottobre a Pistoia dell’Associazione Vivaisti Italiani (AVI) presentate tutte le iniziative avviate per la transizione ecologica e la salute delle piante: dall’imminente realizzazione dell’edificio del Laboratorio di Autocontrollo Fitosanitario al progetto dei vasi di plastica riciclati con Revet, che si aggiungerà al recupero degli scarti verdi di Agribios ampliando la circolarità del Distretto. Con occhio vigile sulle esigenze di mercato in una fase in cui si registra nel 1° semestre 2023 un -1,9% del valore dell’export (fonte Monitor distretti di Intesa Sanpaolo). Accolta con interesse dall’assessora regionale Saccardi la proposta del presidente di Avi Michelucci di un allestimento di piante pistoiesi nel padiglione del vino toscano al prossimo Vinitaly. L’assessore comunale Sgueglia ha preannunciato una visita del ministro dell’agricoltura Lollobrigida a Pistoia in quanto capitale del vivaismo nazionale.
Un Distretto molto attivo dunque sull’innovazione eco-sostenibile, che, come affermato dal suo presidente, prof. Francesco Ferrini, ha intrapreso e sta percorrendo la strada «verso la totale sostenibilità delle produzioni vivaistiche: una sostenibilità a tutto tondo, che riguarda i vasi, che riguarda le piante, che riguarda i fertilizzanti, che riguarda i substrati e che riguarda anche l’utilizzo dell’acqua per l’irrigazione».
Ma il vivaismo è solido, come ribadito anche dalla prof. Silvia Scaramuzzi dell’Università di Firenze, ed è grazie alla produzione vivaistica (piante vive) se la bilancia commerciale del florovivaismo italiano (saldo export-import) è positiva, nonostante il recente aumento delle importazioni, perché nella floricoltura il saldo è negativo. Tuttavia, per Scaramuzzi, non va sottovalutata la concorrenza e la necessità di restare competitivi: «la competizione è globale e sempre più intensa e questo fa sì che ci siano nuovi competitor che sono paesi che sono solo produttori e che mirano proprio a erodere quote di mercato ad altri paesi e la competizione si fa anche con quei paesi che sono sia produttori che consumatori. Quindi abbiamo una competizione sempre più spinta in cui sempre bisogna sostenere, attraverso adeguate strategie di marketing, il ruolo che Pistoia, l’Italia e l’Europa hanno a livello internazionale».
- produce circa il 30% del valore della produzione agricola della nostra Regione, quindi è un distretto fondamentale. Ed è un distretto che periodicamente ha l’abitudine di misurarsi con le sfide del futuro e che ha retto la competizione nazionale e internazionale anche durante il periodo del Covid. Oggi abbiamo la nuova sfida della sostenibilità, che è la grande sfida che deve riuscire a coniugare la competitività con l’attenzione all’ambiente e alla salute dei cittadini. Queste sono le due frontiere verso le quali, anche con risorse della Regione Toscana, tramite la programmazione dell’agricoltura, bisogna accompagnare e sostenere il Distretto vivaistico».
Sulla stessa linea l’assessore al vivaismo del Comune di Pistoia Gabriele Sgueglia: «c’è un rinnovato entusiasmo nel mondo del vivaismo, che si interroga sempre di più sulla sostenibilità ambientale ed economica del comparto e lo fa con delle azioni strategiche importanti, a partire dal Laboratorio fitosanitario che è in procinto di essere costruito, ma anche con le strategie di concerto con Comune e Regione, per esempio per quanto riguarda l’approvvigionamento idrico del settore, che è fondamentale, e sulla gestione circolare dei rifiuti, su cui stiamo lavorando con il gestore spalla a spalla». E sul problema di conciliare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica afferma: «il settore pubblico deve creare le condizioni per realizzare le infrastrutture strategiche necessarie al comparto per essere circolare e sostenibile sia economicamente che dal punto di vista ambientale. Ma se il pubblico fa questo, poi il comparto è pronto».
Tirando le somme del convegno, il presidente di AVI Alessandro Michelucci afferma che «il punto chiave è l’eco-sostenibilità, ma con un occhio anche all’economia. Nel senso che si deve insistere sulla transizione ecologica, e noi siamo un distretto molto avanzato sulla compatibilità ambientale, forse il primo in Europa, perché la stiamo affrontando da tutti i punti di vista dell’economia circolare: dal riuso degli scarti agricoli fino a questo nuovo progetto della Revet sui vasi di plastica riciclati. Ma tutto ciò va fatto guardando sempre al prodotto sui mercati, perché ci si scontra anche con competitor che non tengono conto come noi di eco-sostenibilità e prevenzione fitosanitaria». Redazione