Si ètenutaieri, mercoledì 11 gennaio, la conferenzastampa per fare ilpuntosullasituazioneolivicolatoscana, allapresenzadell’AssessoreRegionaleall’agricoltura, Marco Remaschi, e del Co.Ri.Pro., Consorzio per la certificazionevolontariadellepiantediolivo, per cuièintervenutoilportavoceGiulianoIncerpi. L’olivicolturatoscana, da tempo attentaaicontrollinecessari per garantire la sua nota qualità, affrontaogginuovesfidefrainnovazione e storia.
La sfidadell'oliod'olivadiqualitàpassa per i vivaidiPescia: qui, daoltreduecentoanni, siproduconogliolivichehannodato e dannoun'improntainconfondibileall'olivicolturamoderna in tuttoilmondo. Bastipensareche a Pesciasiproduconotremilionidipianteall’anno e che circa un terzodellaproduzioneitalianaprovienedaquesta area, cheesporta per un terzoall’estero, per un terzosulterritorioregionale e per un altroterzo in Italia, frasud e nord. Co.Ri.Pro. informainoltreche, diquestaproduzionepesciatina, il 60% èdelle sue aziende: da tale datosembradunquecheilrestante 40% appartengaalleaziendeaderentiall'AssociazioneVivaistiPesciatini.
Regione Toscana segue dasemprel’evoluzione del vivaismopesciatino e più in generalediquelloitaliano, promuovendoiniziative e progettianche in collaborazione con il Co.Ri.Pro., Consorzio per la certificazionevolontariadellepiantediolivo.
Per l’assessore Marco Remaschisitrattadiunacollaborazionefondamentale per conoscere la realtàolivicolatoscana e capire come aiutarla a svilupparsi. Il lavoroche la Regionestafacendovaproprio verso unavalorizzazione del prodotto olio e più in generaledell’olivicoltura. Oltre ad essereunodei focus del Piano diSviluppoRurale 2014/2020, l’olio, ricordaRemaschi, possiede un pregiointernazionale e a livellostorico-paesaggistico.
Per manteneredunqueunaproduzionediqualità e non rinunciareall’identitàtoscana la Regionemette a supportodelleAzienderisorsespecifiche e «un’ottimaorganizzazione con controllocapillare: la nostraRegioneèinfatti leader per i controlliqualità» come ha ricordatoRemaschi.
Il Co.Ri.Pro., consorziovolontario no-profit, chesidichiaragiàoperante sotto altronome fin dagliannisettanta a Pescia, siinserisce in questo scenario per la produzionedipiantediolivo, in particolaredicinquevarietà: Frantoio, Leccino, Moraiolo, Maurino e Pendolino, chesonoanchegarantite “Virus Esente”, ovvero certificate esentida tutti i virus conosciuti. Questapregiatacaratteristicaè per Co.Ri.Pro. unagaranziadellasanitàdellapianta, ma anche del suovaloreidentitario, collegatoall’originevarietale. Nel 2014, inoltre, ilConsorzio ha registrato un marchio, “OlividiPescia”, a cuièstatocollegato un regolamentocheimpegna i vivaistiassociati a garantire la tracciabilità.
Oltre a questopercorsogiàaffermatoda circa quattroanni, il Co.Ri.Pro., ricordaGiulianoIncerpi, suoportavoce: «Si staponendodifrontenuovesfide: verificandonuovepratichediproduzione, testandol’impiegodisubstratidiversidallatorba, un sistemadimarcatura e la tecnicadellamicropropagazione utile per velocizzare la produzione e ridurre i costi.»
Interessante, in particolare, la sperimentazione in collaborazione con ilCNRdi compost provenientidarifiutidipotatura, in sostituzionedellatorba, e la ricerca per sostituire la pomice (ilsubstratousato a Pesciaèfatto per metàdatorba e per l’altrametàdapomice) con ilbiochar, carbonebiologico, chepossiedeunamaggiorecapacitàditrattenereacqua.
Non solo dunqueun’anticatradizione per ilvivaismoolivicolotoscano, ma ancheunosguardoattento al futuro, soprattuttonell’otticadirecuperare le superficiabbandonate, come ha ricordatoRemaschi, cherappresentanooggioltreil 25% del territorio. Innovazione e storiasonodunqueilfioreall’occhiellodiquellochel’assessorestessodefinisce «un prodottodigrandissimaqualità, spessoancheduplicato, checipermettediessereconosciuti in tuttoilmondo».