UN ALBERO PER CHI ASPETTA UN SEGNO PER TORNARE A CASA
- Andrea Vitali
Dalla guerra del Vietnam al Veterans Day, una canzone del 1973 ha trasformato un semplice albero in simbolo di speranza, attesa e perdono. Il nastro è ancora lì.

Nel 1973, la canzone Tie a Yellow Ribbon Round the Ole Oak Tree interpretata da Tony Orlando and Dawn entrò nelle classifiche mondiali. Parlava di un uomo che tornava a casa dopo tre anni in prigione e chiedeva, in una lettera, un segno semplice ma carico di significato: se la sua amata lo avesse voluto ancora con sé, avrebbe dovuto legare un nastro giallo alla vecchia quercia davanti casa. In caso contrario, lui sarebbe rimasto sul bus. Il finale è da brividi: non uno, ma cento nastri gialli adornano l’albero. Non solo è perdonato. È atteso. Quel nastro divenne un simbolo immediato di ritorno e di speranza. La canzone fu presto associata non solo a storie d’amore e redenzione, ma a qualcosa di più grande. Durante la crisi degli ostaggi in Iran del 1979 e poi nelle guerre successive, compresa quella del Golfo, i nastri gialli comparvero ovunque: alle querce, ai pali della luce, alle ringhiere. Da allora, l’“albero col fiocco giallo” è divenuto segno di sostegno ai militari in missione e simbolo del Veterans Day americano. La forza della canzone sta nel suo essere narrativa universale.

Alcuni la leggono come una parabola laica del figliol prodigo, altri vi vedono la metafora della reintegrazione, del ritorno di chi ha sbagliato ma desidera una seconda occasione. L’albero – la vecchia quercia – diventa così testimone silenzioso, più eloquente di mille parole. Oggi più che mai, in un mondo che isola in fretta e dimentica ancora più in fretta, quell’immagine – un nastro giallo legato a un ramo – resta attuale. Chi aspetta qualcuno, chi è pronto a perdonare, chi crede ancora nei ritorni, può piantare un albero e lasciar parlare le foglie, il tronco, la corteccia. Perché, alla fine, basta un segno. E la musica può ricordarcelo. https://www.youtube.com/watch?v=jtDQxJlcUxE
AnneClaire Budin – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 28 dicembre 2025