Da Pescia sì a sinergie fra agricoltura / florovivaismo e turismo

Intervista al sindaco di Pescia con delega all’agricoltura Oreste Giurlani su politiche agricole e floricoltura: «nel nostro territorio agricoltura e florovivaismo sono anche paesaggio e turismo, sono favorevole alla scelta governativa di legare i due settori. Inviterò al mercato dei fiori il ministro Centinaio e ci proporremo come laboratorio in tale direzione». Entro novembre iniziati o affidati tutti i lavori del Mefit. Il sindaco chiede incontro con la Regione Toscana per decidere ridefinizione o chiusura del Distretto floricolo Lucca Pistoia. A luglio riunione coi protagonisti del comparto per avviare il percorso verso il Distretto del vivaismo olivicolo pesciatino. 

 
Le politiche agricole di Pescia, a cominciare dai fiori all’occhiello del florovivaismo e del vivaismo olivicolo, ripartono da Oreste Giurlani. Tra le deleghe che il neo sindaco, rieletto al ballottaggio del 24 giugno, ha deciso di tenere per sé vi sono infatti l’agricoltura e il “Progetto Mefit”, dove “Mefit” sta per Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia ed è l’azienda speciale del Comune che gestisce le attività di commercio all’ingrosso di piante e fiori, e ormai anche la struttura mercatale in cui avvengono.
Floraviva lo ha intervistato, alla vigilia del suo primo sopralluogo al Mercato dei fiori nuovamente come sindaco e assessore all’agricoltura, per conoscere i suoi piani per l’agricoltura di Pescia e in particolare per il settore del florovivaismo, che conta molto sul piano di sviluppo del Mefit, avviato nel contesto di un accordo di programma con la Regione Toscana, per rilanciarsi a livello nazionale e possibilmente anche internazionale. 
Come mai, sindaco, la decisione di tenere la delega all’agricoltura?
«L’agricoltura è una delle attività economiche fondamentali di Pescia, sia per la sua storia, sia perché crea occupazione, sia perché grazie all’agricoltura si può sviluppare tutto il territorio. Questa delega è quindi necessaria per avere il controllo generale della situazione. E aggiungo che fra le deleghe mi sono tenuto quella del cosiddetto “Progetto Mefit”, uno dei due principali motori di sviluppo di Pescia, insieme al “Progetto Pinocchio”, perché l’indirizzo del Mefit, nell’ambito della cabina di regia prevista dal protocollo d’intesa e dall’accordo di programma con la Regione Toscana, sarà determinante per lo sviluppo economico del territorio»
Userete ancora il tavolo tecnico per l’agricoltura che aveva creato nel precedente mandato, il cosiddetto Pav (Pescia agricola e verde-floreale)?
«Proprio per l’importanza che hanno le attività agricole nel Comune di Pescia, c’è bisogno di questo “tavolo verde”: uno strumento tecnico-operativo, in cui sono presenti le associazioni di categoria, che aiuti l’amministrazione comunale a fare programmazione in un settore come quello agricolo in cui le competenze sono ormai quasi tutte in capo alla regione, uno strumento quindi di confronto e supporto decisionale alla nostra programmazione».
Mi può fare un esempio di supporto che vi aspettate, per capire meglio?
«In vista del Piano operativo del Comune uno dei lavori del Pav sarà raccogliere in maniera puntuale e organica le esigenze delle imprese agricole e delle associazioni che le rappresentano, così da definire meglio le linee di indirizzo da inserire nel Piano operativo per favorire il loro sviluppo. In ogni caso, ho intenzione di continuare a battere il territorio e incontrare le imprese come ho fatto in campagna elettorale, perché solo parlando direttamente con gli imprenditori si può avere il polso della situazione».
Nella delibera istitutiva del Pav si faceva cenno anche alle sinergie fra agricoltura/florovivaismo e turismo: tema attuale visto che ora il ministro dell’agricoltura avrà anche la delega al turismo. Che ne pensa? 
«Le rispondo subito, ma prima mi lasci segnalare che proporrò che il Pav, presieduto da Franco Baldaccini, possa entrare nella cabina di regia del Mefit, data l’importanza, a cui facevo cenno prima, del “Progetto Mefit” per lo sviluppo economico complessivo del territorio, agricoltura in testa, e vista la necessità quindi di coordinare le sue attività con quelle di tutte le altre imprese agricole di Pescia».
E riguardo alle sinergie agricoltura-turismo adottate dal Governo che cosa pensa?
«Dal punto di vista del territorio di Pescia, l’agricoltura e il florovivaismo sono a 360 gradi: vogliono dire anche paesaggio e turismo. Il Pav sarà con me sempre più un volano di sviluppo complessivo. Riguardo alla scelta governativa di legare agricoltura e turismo, mi trova favorevole perché sono due settori collegati. E anzi colgo l’occasione, alla luce anche delle dichiarazioni pre-elettorali del Ministro dell’Agricoltura Centinaio, per annunciare che lo inviterò presto al Mefit e sul nostro territorio agricolo. Vorremmo che Pescia fosse un laboratorio di buone pratiche in questa direzione».
A proposito di Mefit, a che punto sono i lavori sulla struttura del mercato e quali le prossime tappe?
«I progetti di adeguamento strutturale e messa a norma, con i 3 milioni della Regione Toscana e il mezzo milione del Comune di Pescia, stanno procedendo. Alcuni sono già stati eseguiti, alcuni sono stati affidati e altri in corso di affidamento. Stiamo rispettando la tempistica. L’obiettivo è che entro novembre tutti i lavori siano stati affidati e iniziati. In modo che il mercato sia presto a posto per quanto concerne il core business di commercio all’ingrosso di piante e fiori».
E il necessario progetto di valorizzazione multifunzionale della struttura del Mefit previsto dall’accordo con la Regione Toscana a che punto è?
«Entro luglio convocherò una riunione della cabina di regia per proseguire il percorso di elaborazione del progetto di fattibilità. Nell’occasione sarà messa all’ordine del giorno anche una verifica delle attività di marketing svolte da un anno e mezzo a questa parte dal Mefit».
Non si sente più parlare molto del Distretto floricolo interprovinciale Lucca – Pistoia: che cosa mi può dire in proposito?
«La legge regionale dei distretti è cambiata e quindi il distretto floricolo richiede in ogni caso un ripensamento. Propongo una riunione con i soggetti interessati, a cominciare dalla Regione Toscana e i Comuni e i mercati di fiori di Pescia e Viareggio, per capire se c’è ancora la volontà di tenerlo in piedi oppure no. Se la risposta è affermativa, allora dobbiamo aggiornare lo statuto e farlo funzionare davvero. Altrimenti meglio chiuderlo».
Infine, una domanda sull'altro fiore all’occhiello dell’agricoltura pesciatina, il vivaismo olivicolo: ci crede nel distretto dell’olivo di Pescia?
«Entro luglio vorrei convocare tutti i soggetti del comparto olivicolo del nostro territorio per avviare il percorso diretto alla creazione del distretto del vivaismo olivicolo».
 
Lorenzo Sandiford