Decreto contro gli effetti della guerra: misure d’interesse agricolo

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Decreto contro effetti della guerra - settore agricolo

Nel decreto-legge del 18 marzo di contrasto agli effetti della guerra in Ucraina il Governo ha varato misure urgenti a sostegno del settore agricolo: credito d’imposta al 20% delle spese di carburante del 1° trimestre 2022, rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari, aumento di 35 milioni del Fondo per lo sviluppo delle imprese agricole e ampliamento della possibilità di usare il digestato come fertilizzante.

 
Ci sono rilevanti misure urgenti a sostegno del settore agricolo, in particolare contro il caro energia e per le aziende delle filiere più colpite dalla crisi, nel decreto-legge varato venerdì 18 marzo dal Consiglio dei ministri per contrastare gli effetti economici e umanitari della guerra in Ucraina e presentato dal premier Mario Draghi nella conferenza stampa andata in onda subito dopo su Rai 2. 
Come sottolineato in una nota odierna del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf), «il tema della redditività è al centro di tutto il decreto del Governo che delinea misure a favore di tutte le aziende italiane, agendo sulle accise dei carburanti, sui crediti di imposta, sulle misure di monitoraggio e trasparenza dei prezzi, sulla rateizzazione delle bollette energetiche, sui contratti pubblici, sull'autotrasporto, sulla golden power e sulla cybersicurezza. Presidi efficaci a tutela delle aziende italiane, con positivi riflessi sulle imprese agroalimentari, destinatarie anche di specifici provvedimenti».
Uno dei più sentiti fra i provvedimenti d’interesse agricolo approvati su proposta del Ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli è la misura che contrasta direttamente l’aumento dei carburanti tramite un contributo sotto forma di credito d’imposta per l’acquisto di carburanti destinato alle aziende agricole e della pesca. Si tratta di un contributo straordinario del 20% della spesa sostenuta per l’acquisto di carburante effettivamente utilizzato nel 1° trimestre del 2022, entro i limiti degli aiuti di Stato. Si prevede che il credito d’imposta sia anche cedibile dalle imprese beneficiarie ad altri soggetti, comprese banche e altri intermediari finanziari.
Altra misura urgente varata è la rinegoziazione e ristrutturazione dei mutui agrari. Nello specifico, per le aziende agricole, della pesca e dell'acquacoltura, il Governo ha stabilito la possibilità di rinegoziare e ristrutturare i mutui e allungare fino a 25 anni il relativo periodo residuo di rimborso. 
Poi, nel rispetto del regime de minimis, Ismea è autorizzata a prestare una garanzia gratuita a favore di agricoltori e pescatori. A tal fine il Governo ha rafforzato il fondo di garanzia pubblica che è stato recentemente rivisto nel suo funzionamento, prevedendo la possibilità di estendere le garanzie fino a 5 milioni di euro per il singolo beneficiario. Ciò permette di contrastare la crisi di liquidità delle imprese agroalimentari connessa all'eccezionale incremento dei costi dell'energia e delle materie prime.
Inoltre è previsto l’incremento di 35 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo e il sostegno delle imprese agricole, della pesca e dell'acquacoltura già previsto dalla Legge di bilancio 2022.
Infine viene ampliata la possibilità di utilizzare il digestato come fertilizzante per terreni. Scelta necessaria per favorire l'utilizzo dei sottoprodotti vegetali e degli scarti di lavorazione delle filiere agroalimentari come fertilizzante e per sopperire alla mancanza di prodotti chimici a seguito della crisi russo-ucraina. Ciò, si legge nel comunicato ministeriale, «contribuisce alla diffusione di pratiche ecologiche e di economia circolare nella fase di produzione del biogas, alla riduzione dell'uso di fertilizzanti chimici, all'aumento di materia organica nei suoli e alla limitazione dei costi di produzione».
 

Redazione