Libro in memoria di Lidiano Zelari, figura storica del vivaismo pistoiese  

Il 16 ottobre presentato un volume su Lidiano Zelari a cura di Arnaldo Nesti: una biografia che ne ripercorre l'itinerario familiare e imprenditoriale, strettamente intrecciati, gettando uno sguardo inedito nella storia del vivaismo pistoiese. Il presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani Magazzini: «Lidiano è stato uno dei 15 fondatori della nostra Associazione». Alla presentazione, insieme ai figli Andrea Stefano e Mariachiara Zelari, anche il presidente del Distretto vivaistico di Pistoia Francesco Ferrini e il vivaista Vannino Vannucci, che l’ha definito: «grande imprenditore e pioniere del nostro settore».
 

Quando morì, il 29 settembre 2019 all’età di 81 anni, fu definito «pilastro» o «figura storica» del Distretto vivaistico di Pistoia. E numerosi furono gli attestati di stima che ricevette dal mondo vivaistico pistoiese e non solo. Sabato scorso, a due anni circa dalla scomparsa, è stato presentato un libro in sua memoria che ne ripercorre la vicenda familiare e imprenditoriale gettando anche uno sguardo “dal di dentro” e inedito nella storia del vivaismo pistoiese sin dalle origini.
Stiamo parlando di Lidiano Zelari, uno dei tre fratelli (insieme a Renzo e Roberto) che hanno reso grande il Gruppo Zelari, portandolo da vivaio di qualche ettaro degli anni ‘60 agli attuali ottanta ettari di produzione e quattrocento fra dipendenti e collaboratori dell’intero Gruppo Zelari (che va oltre Zelari Piante, comprendendo anche Euroambiente - Green Solutions, Itaf e B-Sec). Un vivaista che ha recitato un ruolo molto importante anche nello sviluppo del Distretto delle piante di Pistoia. Come testimoniato in un messaggio di congratulazioni su Facebook per la pubblicazione dal presidente dell’Associazione Vivaisti Italiani (soggetto referente del distretto vivaistico pistoiese) Luca Magazzini: «Lidiano è stato un pezzo di storia del nostro distretto e uno dei 15 fondatori della nostra Associazione», l’Associazione Vivaisti Italiani (allora Pistoiesi). Un uomo che, sebbene molto riservato e di poche parole, è sempre stato un aggregatore, aperto agli altri, sapendo unire cultura d’impresa e valori etici. Tratti costruttivi della personalità dimostrati nel corso degli anni anche in qualità di consigliere di Confagricoltura Pistoia. 



La presentazione del libro a lui dedicato dai figli Andrea, Stefano e Mariachiara Zelari (in ordine d’età), pubblicato in questi giorni con il titolo Lidiano Zelari – I valori della terra e della famiglia in un protagonista del vivaismo pistoiese e curato da Arnaldo Nesti per la casa editrice Diogene Multimedia, si è svolta sabato 16 ottobre a Pistoia alla presenza dei familiari, di esponenti delle istituzioni e di colleghi del mondo vivaistico. Come illustrato dal moderatore dell’incontro Luigi Bardelli e dall’autore stesso, si tratta di un testo biografico, arricchito da immagini fotografiche e contributi scritti di parenti o conoscenti che lo hanno frequentato a lungo anche per motivi di lavoro, in cui emerge con chiarezza il fatto che per lui vita aziendale e familiare sono sempre state in stretta continuità, all’insegna di valori ben precisi: l’impegno lavorativo ma anche il rispetto umano e la fede cattolica. E tutto ciò senza bisogno di ricorrere a molte parole, solo con l’attenzione costante e intelligente alla famiglia, alla sua azienda e al comparto vivaistico, ma anche all’intero contesto sociale della sua città, con grande dedizione pure ai buoni rapporti con le istituzioni.
Come sottolineato nell’intervento di apertura della presentazione dal primogenito Andrea Zelari, che è presidente di Confagricoltura Pistoia, il padre Lidiano è stato la «classica figura dell’uomo saggio di poche parole e molti fatti» ed è stato molto amato dai suoi dipendenti. Tant’è che il giorno della morte, dovendo allestire la camera ardente nel vivaio (il luogo dove trascorreva la quasi totalità del tempo) di domenica, furono coinvolti i dipendenti dicendo loro di segnare le ore necessarie, ma nonostante un’intera giornata di lavoro, non vollero farsi pagare niente.
Tra gli intervenuti il prof. Francesco Ferrini, presidente del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia, che pur ammettendo di non averlo conosciuto bene, si è ricordato di quando lo incontrò al Flormart, il salone del florovivaismo, e pur essendo lui ancora un giovane fiorentino sconosciuto fu subito messo «a suo agio» da Lidiano, come se facesse già parte della «grande famiglia» del vivaismo. Ha portato il suo saluto anche il vivaista Vannino Vannucci, che ha conosciuto bene Lidiano, collega e amico di suo padre, e l’ha ricordato come «grande imprenditore e pioniere del nostro settore» e come «uomo onesto», «mai invidioso» di fronte a un successo altrui.
Infine il figlio Stefano Zelari, dopo aver associato al ricordo del padre quello dello zio Renzo, figura altrettanto importante per lo sviluppo del Gruppo Zelari, ha sottolineato che per quanto suo padre Lidiano fosse più attaccato al comparto vivaistico, non gli ha mai impedito le sue attività negli altri settori in cui si è in seguito allargato il Gruppo Zelari: «non è stato un padre padrone e mi ha lasciato libero di scegliere».

Redazione