Uiv: con costo del vetro a +70% in un anno agevolazioni a noi!

Uiv su costo del vetro per aziende vinicole

Unione italiana vini segnala +20% del vetro da gennaio 2023. Castelletti: se il credito d’imposta del 40% non basta a calmierare, si aiuti il settore del vino.

                                                       
«In questi giorni l’industria del vetro sta inviando alle imprese vitivinicole nuove modifiche unilaterali dei contratti. La variazione delle tariffe, nell’ordine del +20%, è prevista, a partire dal prossimo gennaio: si tratta del quarto aumento imposto alle aziende nel giro di un anno».
È quanto reso noto due giorni fa sul proprio sito web dall’Unione italiana vini (Uiv), che per bocca del segretario generale Paolo Castelletti ha dichiarato: «con questa nuova modifica, il conto sul costo del vetro per il settore del vino sale in media di circa il 70% in appena 12 mesi. È un ulteriore fardello difficile da sostenere ma anche da comprendere, sia in ragione di tariffe energetiche stabili che soprattutto per il credito di imposta del 40% accordato ai comparti energivori anche per calmierare i prezzi». 
«A questo punto – ha affermato Castelletti - sarebbe forse più utile che fossero le imprese del vino a percepire le agevolazioni fiscali, se – come riscontrato – l’industria energivora scarica comunque a valle aumenti che ora non sono più sostenibili. In tal senso, chiediamo al governo di valutare un aiuto ad hoc nell’ambito della legge di bilancio per supportare un aumento dei costi che rischia di compromettere la competitività delle nostre imprese».
Nella nota di Uiv si informa anche che per l’Osservatorio Uiv/Vinitaly, il rialzo dei soli costi energetici e delle materie prime secche (vetro, tappi, capsule, carta, cartone) riscontrato dal settore nel 2022 è pari a +83% rispetto ai budget iniziali, per un totale di circa 1,5 miliardi di euro di spese aggiuntive. «Un importo – viene fatto osservare - che penalizza i segmenti basic e popular dell’offerta enologica, sempre meno in grado di scaricare sui consumatori il surplus dei costi».
 

Redazione