Distretto forestale di Pistoia al lavoro con i nuovi vertici

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Distretto forestale di Pistoia

Il neo presidente del Distretto forestale di Pistoia è Tina Nuti, assessore comunale pistoiese, vice presidente Antonio Orlandini. La Cia di Pistoia e l’Associazione boscaioli apprezzano la «definizione degli organi distrettuali» e segnalano fra le priorità, oltre allo statuto del distretto, viabilità forestale, individuazione dei Sic e Sir, coinvolgimento del Corpo forestale e il recente “conto energia termico” che incentiva il riscaldamento a biomasse.

Il 9 novembre, presso l’Istituto Agrario Barone de’ Franceschi di Pistoia, i membri del Comitato del Distretto forestale di Pistoia, che abbraccia la montagna pistoiese e quella pesciatina, hanno eletto presidente Tina Nuti, assessore allo sviluppo economico e al turismo del Comune di Pistoia, e vice presidente Antonio Orlandini, nominato dall’Associazione Boscaioli Pistoiesi.
Lo hanno fatto sapere con una nota congiunta l’associazione stessa e la Cia di Pistoia, che accolgono positivamente il fatto che, dopo una prima convocazione a luglio, si sia giunti alla «definizione degli organi» del nuovo Distretto. «Durante l’incontrosi legge nella nota - è stato sottolineato come questo assetto, che vede a capo di un distretto rurale un rappresentante dell’ente pubblico, sarà un passaggio temporaneo utile a definire gli statuti del nuovo soggetto e a indirizzarne la modalità di realizzazione degli obiettivi». «Generalmenteviene puntualizzato - questo ruolo tipicamente di rappresentanza spetta a un produttore, come ad esempio è sempre stato per il Distretto Vivaistico e per quello Floricolo, giusto per rimanere nel nostro territorio. Il periodo stimato per poter effettuare il definitivo passaggio di consegne in favore del rappresentante delle aziende è di circa 6 mesi».
Fra i vari «punti urgenti» che i nuovi vertici si troveranno a dover affrontare, Cia e Associazione boscaioli ricordano i seguenti: «viabilità forestale e infrastrutture, problematiche relative all’individuazione delle aree Sic e Sir (Siti di interesse regionale e comunitario)» e un auspicato «coinvolgimento del Corpo Forestale dello Stato» visto il suo ruolo così importante.
Infine, nella nota congiunta si legge anche un richiamo all’importante decreto ministeriale, anche detto “conto energia termico”, varato l’8 novembre dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera di concerto coi ministri dell’Ambiente Corrado Clini e delle Politiche agricole Mario Catania: uno schema di decreto che - attraverso un nuovo sistema di incentivazione - consente di incoraggiare la produzione di energia rinnovabile termica e di migliorare l’efficienza energetica. Il decreto, come si legge nel comunicato stampa del ministero, «si propone infatti il duplice obiettivo di dare impulso alla produzione di energia termica da fonti rinnovabili (riscaldamento a biomassa, pompe di calore, solare termico e solar cooling) e di accelerare i progetti di riqualificazione energetica degli edifici pubblici. Più in particolare, per quanto riguarda le fonti rinnovabili termiche, il nuovo sistema incentivante promuoverà interventi di piccole dimensioni, tipicamente per usi domestici e per piccole aziende, comprese le serre, fino ad ora poco supportati da politiche di sostegno. Il cittadino e l’impresa potranno dunque più facilmente sostenere l’investimento per installare nuovi impianti rinnovabili ed efficienti (con un costo di alcune migliaia di euro) grazie a un incentivo che coprirà mediamente il 40% dell’investimento e che verrà erogato in 2 anni (5 anni per gli interventi più onerosi)».

L.S.