Piante Officinali in Italia, Primavera: «ampi margini di crescita»

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Piante Officinali in Italia, Primavera: «ampi margini di crescita»

All’evento sulle piante officinali promosso da Macfrut il 31 marzo a Milano i dati di Fippo: in Italia produzione da 4.000 tonnellate, ma export da 33.000 t.

«Esistono nel nostro paese distretti spontanei della piante officinali, da nord a sud: dal Piemonte con i 500 ettari di lavanda, menta, passiflora e piante da liquore, sino a Calabria e Sicilia con 1500 ettari di oli essenziali di agrumi. Viviamo nel paradosso di produrre circa 4.000 tonnellate (escluso coriandolo) di piante officinali e 350 tonnellate di oli essenziali (in gran parte di agrumi bergamotto), e di esportare 33.000 tonnellate di prodotto. Come è possibile? Trasformando buona parte delle 40.000 tonnellate di prodotto importato. Questo dà l’idea degli ampi margini di crescita per una produzione nazionale e dell’importanza di un evento fieristico dedicato».
È quanto affermato dal presidente della Federazione italiana dei produttori di piante officinali (Fippo) Andrea Primavera nel suo intervento dedicato al panorama italiano durante l’incontro organizzato il 31 marzo scorso a Milano da Macfrut e dalla rivista Erboristeria Domani, in collaborazione con l’Associazione italiana per l’agricoltura biologica (Aiab), sul tema “Officinali in agricoltura: una scelta sostenibile”.
Luca Giupponi dell’Università di Milano, con il polo Unimont a Edolo, ha mappato cultivar pressoché sconosciute. «Una nostra indagine nazionale ha scovato 1615 varietà locali di specie erbacee, oltre il 70% delle quali nelle zone montane – ha detto – L’Italia è uno dei Paesi più ricchi di biodiversità in Europa e nel mondo. Qui c’è tutto un mondo ancora da scoprire e valorizzare».
Nell’occasione, il presidente di Assoerbe Renato Iguera ha presentato una indagine realizzata sui soci dell’associazione rappresentativi del mercato nazionale di droghe grezze e materie prime vegetali. Il valore economico del mercato delle materie prime in Italia è di 65 milioni di euro in valore, per 18mila tonnellate in quantità. «Il principale sbocco sul mercato di questi prodotti – ha spiegato - va nell’utilizzo di integratori alimentari (44%) e medicali (43,3%), seguiti a larga distanza da bevande e liquori (4,3%) e alimenti come tisane e tè (3%). La materia prima agricola grezza più acquistata è la camomilla, la più acquistata delle droghe vegetali è il Mirtillo, degli estratti vegetali è la curcuma».
A testimonianza della dinamicità del settore è stato l’intervento di Enrico Dall’Olio di Agribioenergia, cooperativa alle porte di Bologna. «Siamo partiti nel 2005 con la creazione di un nostro impianto di biogas. L’abbondante energia termica di risulta ci ha spinti a sperimentare una nuova filiera legata alla coltivazione e alla prima trasformazione di piante officinali, tanto che nel 2014 abbiamo dato vita a un campo sperimentale. È stato l’inizio di un percorso che oggi vede 120 ettari adibiti a piante officinali, la metà dei quali in regime biologico. E ancora una produzione di 500 tonnellate di prodotto secco e la presenza di uno stabile adibito all’essicazione, lavorazione e stoccaggio delle erbe con moderne tecnologie e sistemi di controllo di qualità».
Il presidente di Macfrut Renzo Piraccini ha presentato la 2^ edizione di Spices&Herbs Global Expo, il salone europeo di spezie, erbe officinali e aromatiche in programma al prossimo Macfrut (Rimini Expo Center 3-5 maggio 2023). «Si tratta di un settore con ampi margini di crescita che necessita di momenti di incontro e confronto tra gli operatori – ha detto Piraccini -. Il successo della prima edizione ci ha spinti a riproporre questo Salone che quest’anno vedrà una forte presenza internazionale, tanto che il 50% dell’area espositiva sarà composta da operatori oltreconfine. Spices&Herbs si compone di tanti momenti: percorsi sensoriali, incontri, aperitivi aromatici, show cooking con Cannamela, un campo prova, per una proposta unica nel panorama fieristico».

Redazione