AGRIcoltura 100: la sostenibilità spinge crescita e competitività

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Il 3° Rapporto AGRIcoltura 100 di Confagricoltura e Reale Mutua sulla sostenibilità del settore primario. L’80% delle aziende sostenibili è innovativo. I premi.

«Le imprese agricole sostenibili crescono più rapidamente in termini di fatturato e competitività» e c’è un «forte legame tra sostenibilità e produttività», con un ruolo evidente «dell’innovazione quale acceleratore verso gli obiettivi».
È quanto risulta dai dati del terzo Rapporto “AGRIcoltura100” di Confagricoltura e Reale Mutua, uno studio approfondito sulla sostenibilità nel settore primario che è stato presentato il 31 gennaio scorso a Roma, a Palazzo della Valle. Questa indagine, finalizzata a promuovere il contributo dell’agricoltura alla crescita sostenibile e al rilancio del Paese, è stata realizzata da Innovation Team, società del Gruppo Cerved, e ha coinvolto 2.806 imprese agricole di tutta Italia, il 30% in più rispetto alla seconda edizione.
L’indice AGRIcoltura100 considera il numero e l’intensità delle iniziative adottate in tutte le aree del Paese basandosi su 236 variabili relative alla sostenibilità ambientale e sociale, alla gestione delle relazioni con le filiere e le comunità locali e alla qualità dello sviluppo e dell’occupazione.
«L’agricoltura – si legge nella nota stampa - ha dimostrato forte resilienza nella fase più acuta della crisi e i dati raccolti dimostrano come il movimento della sostenibilità viaggi in controtendenza rispetto agli indici di criticità e al contesto economico e politico instabile: le aziende con un livello elevato di sostenibilità passano dal 49,8% nel 2021 al 52,7% nel 2022, a dimostrazione della capacità del settore primario di integrare pienamente la sostenibilità nel modello di business».
Dal report si evince anche che la consapevolezza dell’importanza della sostenibilità è ormai radicata stabilmente nell’identità delle imprese: «l’85% delle aziende ritiene prioritario investire nella qualità dei prodotti per garantire il consumatore, il 73% di doversi occupare con più impegno della protezione dell’ambiente, mentre il 66% ritiene necessario rafforzare le relazioni per fare rete e raggiungere gli obiettivi».
Inoltre «ben l’80% delle imprese con alto indice di sostenibilità manifesta anche un elevato livello di innovazione; al contrario, appena il 2% delle aziende con un basso livello di sostenibilità può qualificarsi come innovativa». E ancora, a rimarcare il valore della sostenibilità in funzione della crescita del settore, è «l’interdipendenza tra la sostenibilità e la competitività: il 57% delle imprese con un alto livello di sostenibilità è anche molto competitivo sul mercato».
«I risultati dell’indagine sulle aree interessate dalle iniziative imprenditoriali – continua il comunicato - rispecchiano un impegno trasversale delle aziende agricole in ambito sociale, ambientale e di governance. Il campo in cui le aziende focalizzano maggiormente il proprio impegno è nel miglioramento dell’utilizzo delle risorse quali acqua, suolo ed energia (98,7%), un dato che rimarca un'attenzione prevalente sui temi ambientali, mentre l’impegno nella tutela della qualità alimentare e della salute (92%, in aumento dello 0,5% rispetto al 2021) sottolinea la volontà delle imprese di garantire maggiormente il consumatore finale».
Infine, l’impegno nell’area della sicurezza sul lavoro (64,5%) e nell’area gestione dei rischi (79,5%, in aumento del 3% rispetto al 2021) mostrano come l’impatto delle strategie sostenibili non sia limitato all’area ambientale, ma abbia una forte incidenza anche nell’area sociale e di governance.
«L’interesse del settore a intraprendere il percorso della sostenibilità – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti - è vivo, concreto e guidato dalla necessità di coniugare i doveri legati alla produzione di cibo per una popolazione in crescita al mitigare gli effetti del cambiamento climatico e a salvaguardare l’ambiente. La strada da percorrere è quella dell’innovazione e delle nuove tecnologie, grazie alle quali è possibile perseguire gli obiettivi ambientali ed economici. Insieme, perché gli uni non escludono gli altri».

Un’azienda olivicola toscana al 1° posto fra le imprese agricole premiate
Abbinata al rapporto AGRIcoltura 100, una «classifica generale» delle aziende più virtuose, da cui risultano tre aziende sul podio e sette menzioni.

Vincitori
1) Santissima Annunziata - San Vincenzo (LI, Toscana). Attività: Olivicoltura
2) Azienda Agricola Bosco de’ Medici di Palomba Giuseppe - Pompei (NA, Campania). Attività: Viticoltura
3) Azienda Agraria Sperimentale Stuard - Parma (PR, Emilia-Romagna). Attività: Aziende Miste

Menzioni speciali
- Attenzione all’impatto ambientale: Società Agricola Natura Iblea - Ispica (RG, Sicilia). Attività: Ortive.
- Qualità e salute alimentare: OPOA Marsia Società Coop. Agricola - Avezzano (AQ, Abruzzo). Attività: Ortive.
- Gestione del rischio e protezione dei lavoratori: Azienda La Cura di Enrico Corsi - Massa Marittima (GR, Toscana). Attività: Viticoltura.
- Rapporti con le reti, la filiera e la comunità locale:  Cooperativa Agricola Di Girolamo Gianni - Sabaudia (LT, Lazio). Attività: Ortive.
- Qualità del lavoro e occupazione dei giovani:  Società Agricola F.lli Cherubini - Lonato del Garda (BS, Lombardia). Attività: Aziende miste.
- Agricoltura al femminile: Impresa Sociale Agricola Grow Up - Pinerolo (TO, Piemonte). Attività: Ortive.
- Contributo alla transizione e all’autonomia energetica: Società Agricola Fattorie Menesello - Lozzo Atesino (PD, Veneto). Attività: Aziende Miste.

Redazione