Insediato il nuovo Cda del Crea: Carlo Gaudio presidente

Nel suo discorso di insediamento il neo presidente del Crea Carlo Gaudio ha sottolineato l’importanza di due progetti quali Biotech, che mira a produrre piante di più elevata qualità e con maggior tolleranza a stress biotici e abiotici attraverso anche «la tecnologia CRISPR/Cas9 per determinare mutazioni in posizioni predeterminate del genoma», e Agridigit, «per un’agricoltura di precisione, mediante la digitalizzazione dei sistemi», che consente di analizzare la realtà agricola e naturale nel dettaglio, supportando il monitoraggio e prevedendone le evoluzioni.

Con l’insediamento del nuovo Consiglio di amministrazione (Cda) presieduto da Carlo Gaudio, fino al giorno prima subcommissario per l'attività scientifica e il coordinamento con i centri di ricerca, è terminata il 15 febbraio scorso la lunga fase di gestione commissariale del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), durata più di un anno e mezzo. Sono così ricostituiti gli organi del più importante ente di ricerca sull’agroalimentare italiano e si torna ad una gestione ordinaria che permette di guardare al futuro.
Il Cda sarà composto anche da Alberto Basset, professore ordinario di Ecologia presso l'Università del Salento di Lecce e presidente della Società Italiana di Ecologia; Stefania De Pascale, professore ordinario di Orticoltura e floricoltura presso l'Università Federico II di Napoli e componente del Consiglio scientifico del Crea; Enrica Onorati, Assessore all'Agricoltura della Regione Lazio (designata dalla Conferenza Stato Regioni); Domenico Perrone, I tecnologo presso il Centro di ricerca “Difesa e Certificazione” del Crea (eletto dai ricercatori e tecnologi del Centro).
«Agricoltura, ambiente ed alimentazione – ha dichiarato il neo presidente Carlo Gaudio - sono settori sempre più importanti per l’economia e per la società italiana e la ricerca scientifica, l’innovazione, la formazione e la divulgazione in questi ambiti vedono nel Crea il naturale riferimento nazionale, per la notevole competenza del suo personale, tanto è vero che il Crea sta coordinando due dei più importanti progetti di ricerca scientifica in materia: il Biotech, con l’obiettivo di produrre piante di più elevata qualità e con maggior tolleranza a stress biotici e abiotici e l’Agridigit, per un’agricoltura di precisione, mediante la digitalizzazione dei sistemi, consentendo di analizzare la realtà agricola e naturale nel dettaglio, supportando il monitoraggio e prevedendone le evoluzioni».
Più in dettaglio, nel suo discorso di insediamento Carlo Gaudio ha sottolineato che «l’assegnazione del Premio Nobel 2020 per la Chimica a Jènnifer Doùdna ed Emmanuèlle Charpentièr, a seguito della pubblicazione della scoperta della tecnologia CRISPR/Cas9 per determinare mutazioni in posizioni predeterminate del genoma, dimostra l’importanza e l’enorme impatto che le nuove tecnologie possono avere in campo microbiologico, biologico, medico e agrario. Questo nuovo strumento ha contribuito all’emergere di altre scoperte nella ricerca di base: in Medicina, sono in corso prove sperimentali di nuove terapie contro il cancro ed il sogno di poter curare anche le malattie ereditarie non è lungi dal potersi avverare; nell’ambito delle piante, scienziati e ricercatori sono stati già in grado di sviluppare colture che resistono alle muffe, ai parassiti ed alla siccità. Le “forbici genetiche” possono guidare le scienze della vita verso una nuova epoca e, per molti aspetti, portare grandi benefici all’umanità. La ricerca agraria italiana ha colto in pieno le potenzialità di questo nuovo strumento per lavorare al miglioramento genetico delle specie vegetali ed animali, nonché forestali e microbiche, d’interesse del Made in Italy, sempre nel rispetto delle decisioni del Parlamento e delle vigenti normative. Il Crea sta coordinando uno dei più importanti progetti di ricerca scientifica in materia: il Biotech, finanziato dal Mipaaf, cui partecipano diversi centri dell’Ente e altri istituti di ricerca e università italiane, con l’obiettivo, ad esempio, di produrre piante di più elevata qualità e con maggior tolleranza a stress biotici e abiotici, che potranno essere ottenute con metodi molto più sofisticati, grazie ai nuovi modelli sviluppati nell’altro grande progetto ministeriale, l’Agridigit, per un’agricoltura di precisione, mediante la digitalizzazione dei sistemi, consentendo di analizzare la realtà agricola e naturale nel dettaglio, supportando il monitoraggio e prevedendone le evoluzioni».
«In questi ed in altri settori e progetti – ha concluso Gaudio -, quali l’alimentazione e la nutrizione, la creazione di prodotti innovativi, l’individuazione di metodi di coltivazione sostenibili, con bassi input chimici e idrici, il recupero di nutrienti e di molecole bioattive dagli scarti delle filiere agroindustriali, con l’obiettivo di zero residui e di sviluppo di prodotti ad elevato valore aggiunto nei settori dall’alimentazione alla nutraceutica, dalla cosmetica al packaging, mediante una serie di protocolli green con processi ecosostenibili, per la tutela dei consumatori, il benessere degli animali, la protezione dell’ambiente e della biodiversità in un contesto di economia circolare, l’impegno nella ricerca e nello sviluppo di nuove tecnologie in tali ambiti sarà fondamentale».

Redazione