Olio extra vergine: per Unaprol l’Sqn è un passo importante

Ad Assitol, il presidente di Unaprol ha sostenuto che “l’intesa raggiunta all’interno della filiera sul Sistema di qualità nazionale (Sqn) per l’olio extra vergine di oliva” deve essere interpretata come il “punto di partenza di un nuovo dialogo tra produttori, industria, commercio e Gdo con l’obiettivo di rafforzare la tracciabilità e la riconoscibilità della nostra migliore produzione nazionale”. L’Sqn serve a valorizzare i prodotti sul mercato ma anche ad accedere ad aiuti specifici nell’ambito dei fondi comunitari.

“Il Sistema di qualità nazionale (Sqn) per l’olio extra vergine di oliva può rappresentare la base di un nuovo inizio nei rapporti di correttezza e trasparenza all’interno della filiera dell’olio extra vergine di oliva”.  
Lo ha dichiarato ieri Massimo Gargano, presidente di Unaprol, al convegno annuale di Assitol sul monitoraggio dei dati del comparto. Gargano ha riferito che “l’intesa raggiunta all’interno della filiera sul Sistema di qualità nazionale deve essere interpretata come punto di partenza di un nuovo dialogo tra produttori, industria, commercio e Gdo con l’obiettivo di rafforzare la tracciabilità e la riconoscibilità della nostra migliore produzione nazionale”. Il vero made in Italy, quello della filiera agricola italiana, secondo Unaprol, può competere solo con l’eccellenza delle sue produzioni e non con la politica dei bassi prezzi che brucia ricchezza e rende tutti più poveri e dà meno sicurezza ai consumatori.
“Di fronte a queste indiscutibili opportunità - ha aggiunto Gargano - l’olivicoltura italiana deve però misurarsi ancora oggi con una mentalità che non predilige il fare sistema, cui si aggiunge una cattiva rappresentanza nel settore che continua a vivere di rendite obsolete. L’Italia per vincere sui mercati deve puntare su alta qualità, tracciabilità delle produzioni e origine certa che sono valori del territorio. Dubbi e scorciatoie non aiutano il mercato a fare pulizia ma ad inquinarlo e, quindi, indebolirlo”.  
In questo quadro il sistema di qualità nazionale è particolarmente importante perché, oltre a consentire una valorizzazione dei prodotti a livello di mercato, permetterà agli operatori del settore di poter accedere ad aiuti specifici nell’ambito dei fondi comunitari previsti dal  Reg. (CE) n. 1974/2006, che l’Italia sta mettendo a punto.
“A tutela degli interessi di tutte le imprese serie del settore e a garanzia del consumatore occorre sostenere la proposta di istituzione della commissione parlamentare d'inchiesta anticontraffazione, per alzare livello di contrasto a frodi e sofisticazioni". Secondo Interpol ed Europol la contraffazione alimentare in Italia sviluppa circa 260mila euro al giorno di falso made in Italy. Un quadro allarmante che viene confermato anche dal primo rapporto Eurispes - Coldiretti sulle agromafie. Solo per l'olio di oliva nel nostro Paese si può calcolare un mercato parallelo del falso pari a 100milioni di Euro all'anno; “e si tratta – ha concluso Gargano - di una cifra per difetto che non tiene conto di quanto falso made in Italy circoli all'estero”.

Fonte Ufficio Stampa

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