Patuanelli al G7 dell’agricoltura sulle ripercussioni della guerra in Ucraina

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Patuanelli al G7 dell'agricoltura - guerra in Ucraina
Preoccupazione per il mancato approvvigionamento di cereali e di semi oleosi, di cui l'Ucraina è uno dei maggiori esportatori, e per il rischio di uno stop alle esportazioni di fertilizzanti e carburanti da parte della Russia, in risposta alle sanzioni economiche ricevute.
Sono i due timori principali espressi dal ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli al G7 straordinario sull'Agricoltura che si è svolto ieri in videoconferenza. Un incontro organizzato con l’intento di «contribuire ad alleviare le ripercussioni del conflitto fra Russia e Ucraina sui sistemi agroalimentari locali e globali, sostenendo in particolare la ripresa del settore agricolo in Ucraina, e cooperare con i Paesi più vulnerabili che subiranno conseguenze dalla guerra in termini di sicurezza alimentare».
Patuanelli si è soffermato, più in generale, sul grande impatto che «il conflitto sta generando sui mercati mondiali, sia a livello di reperibilità che di aumento incontrollato dei prezzi» e ha messo in evidenza che «l'aumento generalizzato di quasi tutte le materie prime e dei costi energetici sta progressivamente erodendo la redditività dell'attività economica non solo dei Paesi europei, ma anche di quelli in via di sviluppo, per i quali il mancato afflusso dei prodotti agricoli ucraini, fondamentali alla sussistenza, potrebbe ulteriormente aggravare i già rilevanti problemi di sicurezza alimentare». 
Infine ha sottolineato quanto sia fondamentale in questa fase «portare avanti, da una parte, una valutazione continua e minuziosa dei bisogni dei Paesi più in difficoltà, da affidare alle organizzazioni internazionali quali la FAO ed il PAM e, dall'altra, monitorare e analizzare i mercati, iniziativa fondamentale anche per le fasi successive».
 

Redazione