Cia Pistoia chiede alla Provincia un tavolo d’emergenza per semplificare e alleggerire le risistemazioni dei boschi

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Sandro Orlandini ha già avvertito la presidente della Provincia Federica Fratoni dell’urgenza di eliminare o attenuare gli ostacoli burocratici (depositi cauzionali alti e iter autorizzativi lunghi) alla risistemazione dei boschi devastati dall’uragano. Al tavolo con la Provincia potrebbero partecipare il Corpo Forestale, il Distretto rurale forestale della Montagna Pistoiese e le associazioni di categoria.

«Dopo il recente grido di allarme dell’Associazione boscaioli pistoiesi, ho avuto contatti informali con autorevoli membri del Corpo Forestale dello Stato per capire meglio la situazione dei nostri boschi e mi hanno confermato che è drammatica, come ho già anticipato al telefono alla presidente Fratoni. Con l’ultima calamità naturale della notte fra il 4 e il 5 marzo scorsi si sono create situazioni di abetaie e altri boschi talmente ridotti male che entrarci dentro per fare gli interventi è un problema: sia sotto il profilo della pericolosità sia dal punto di vista del ritorno economico. Se vogliamo risolvere l’emergenza boschi rapidamente, come è interesse di tutti e in particolare del settore turistico, bisogna in qualche modo ridurre i costi e i tempi burocratici degli interventi di taglio e risistemazione dei boschi previsti dal regolamento forestale».
A dichiararlo è Sandro Orlandini, presidente di Cia Pistoia, che anticipa come suggerimenti di possibili soluzioni l’eliminazione, almeno temporanea, dei depositi cauzionali richiesti alle imprese di boscaioli per poter effettuare determinati tipi di lavori (a volte di entità anche doppia rispetto al compenso previsto) e la sostituzione delle autorizzazioni con le semplici comunicazioni. Orlandini chiede pertanto alla presidente della Provincia di Pistoia Federica Fratoni, sotto la cui guida opera l’Ufficio Forestazione provinciale, di «aprire un tavolo d’emergenza per facilitare, semplificando e alleggerendo i passaggi burocratici, le risistemazioni dei boschi, che sono della massima urgenza in questo momento». «Al tavolo – dice Orlandini – potrebbero partecipare insieme alla Provincia di Pistoia, il Corpo Forestale dello Stato, i Distretto rurale forestale della Montagna Pistoiese e le associazioni di categoria».
«Già in condizioni normali le alte cauzioni necessarie per gli interventi e la diffusione incontrollata di ungulati – spiega Orlandini – rendevano così onerose e difficili le operazioni di taglio e rimboschimento nelle fustaie di abete e di altre conifere che i boscaioli tendevano ad evitarle. Adesso, come denunciato appunto anche dall’Associazione boscaioli pistoiesi, la situazione è talmente grave che non esiste più alcuna sostenibilità economica degli interventi».

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