Unaprol apre a blend con oli stranieri

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Il presidente dell'Unaprol, David Granieri, rompe col passato: possibile realizzare blend di olio con almeno il 30% del prodotto italiano. Ovviamente questo blend non potrà mai essere etichettato come 100% italiano, ma, secondo Granieri, rappresenta la possibilità di creare un nuovo mercato.

Il principale consorzio di produttori olivicoli italiani apre dunque all'ipotesi di un blend di extravergini realizzati anche con olio italiano. I blend realizzati dall'industria italiana sono sempre stati mal visti dal mondo agricolo, che spesso si è trovato a denunciare bottiglie di extravergine con brand italiani che contenevano prodotto solo straniero.
Questo nuovo blend andrebbe a creare, secondo Granieri di Unaprol, una nuova segmentazione dell'offerta e una nuova fetta di mercato, da cui oggi il made in Italy è quasi del tutto escluso.
L'ampia categoria degli extravergini realizzati con miscele di olio di diversa origine spesso non utilizzano olio italiano (anche perché non ce n'è o, comunque, non è disponibile a buon mercato). Abbiamo già evidenziato l'enorme buco produttivo di olio italiano a cui non si può far fronte senza importare significativi volumi dall'estero. L'olio importato è poi spesso lavorato in Italia e riesportato. A questa fetta di produzione sono legate quote di mercato detenute all'estero da brand italiani, soprattutto negli Usa. 
In attesa che gli investimenti del Piano Olivicolo Nazionale rafforzino i volumi produttivi italiani, per Unaprol creare uno spazio di mercato nuovo consentirà nell'immediato una riconversione ad extravergine di una parte importante della produzione oggi abbandonata o dedicata all'olio lampante.
Inoltre per Unaprol un blend con almeno il 30% di prodotto italiano può garantire caratteristiche organolettiche e profumi diversi da quelli ottenuti con prodotti comunitari o extracomunitari. Il direttore generale di Assitol-Associazione Italiana dell'Industria Olearia, Andrea Carassi, ha manifestato la sua approvazione verso questa proposta, giudicandola un percorso nuovo di grandi prospettive, capace di far incontrare l'eccellenza italiana con oli di varietà differenti.
 
Redazione