ARRIGONI (GSE): “AGRIVOLTAICO STRUMENTO DI VALORE CONDIVISO”

Andrea Vitali
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assemblea aias

“L’agrivoltaico è un alleato, non un avversario dell’agricoltura” ha dichiarato il presidente del GSE. Con 2 milioni di impianti attivi, il fotovoltaico punta a 79,3 GW entro il 2030 grazie al contributo dell’agricoltura, anche se restano vincoli tecnici e burocratici. 

“L’agrivoltaico è un alleato dell’agricoltura”, ha affermato il presidente del Gestore dei Servizi Energetici (GSE), Paolo Arrigoni, intervenendo al convegno nazionale “Agrivoltaico: un nuovo modello di business per un valore condiviso”, organizzato il 26 novembre 2025 da AIAS presso l’Auditorium del GSE a Roma. Secondo i dati presentati, a ottobre 2025 erano attivi in Italia oltre 2 milioni di impianti fotovoltaici, pari al 99,5% del numero complessivo degli impianti da fonti rinnovabili, per un totale di 42 GW di potenza installata.

Il ruolo centrale dell’agricoltura nel PNIEC

Arrigoni ha ricordato che per raggiungere i 79,3 GW da fotovoltaico al 2030, previsti dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima, l’agricoltura sarà determinante. Due terzi degli impianti attuali sono su coperture e capannoni, ma la crescita a terra — soprattutto in ambito rurale — è evidente. Nel suo intervento, ha richiamato anche l’importanza della Certificazione Agrivoltaico Sostenibile AIAS–RINA, presentata nel corso dell’evento, che punta a garantire un equilibrio tra agricoltura, energia e paesaggio.
presidente gse arrigoni

Un’opportunità economica, se ben indirizzata

Secondo lo studio AIAS–Althesys, l’agrivoltaico elevato potrebbe generare fino a 11,8 miliardi di euro di benefici entro il 2059, di cui 1,7 miliardi per il settore agricolo. Nuove fonti di reddito, digitalizzazione e valorizzazione delle superfici marginali sono tra le potenzialità più evidenti. AIAS, presieduta da ENEA, è l’associazione italiana che promuove lo sviluppo sostenibile dell’agrivoltaico, supportando i progetti che valorizzano il potenziale di questa tecnologia attraverso soluzioni innovative. Ad oggi conta oltre 100 soci tra aziende, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni, cooperative, professionisti, associazioni.

Ma la terra non mente, e nemmeno i numeri. Se è vero che nei primi nove mesi del 2025 sono stati sviluppati progetti agrivoltaici per 11,5 GW, bisogna aggiungere che non sono ancora impianti operativi. E di questi, solo 1,4 GW rientrano nel modello “elevato”, compatibile con colture e meccanizzazione agricola. A conti fatti, non supererebbero il 3% della potenza fotovoltaica attualmente installata. Tanto entusiasmo, certo. Ma tra vincoli paesaggistici, nodi normativi e l’eterno dubbio su cosa cresca all’ombra dei pannelli, è chiaro che non è un tema semplice. Anche chi ci crede — e noi ci crediamo — non può fare a meno di notarlo.

Andrea Vitali – Floraviva
© Floraviva – riproduzione riservata | 9 dicembre 2025