DALTONICO MA VISIONARIO: IL PAESAGGIO SENSORIALE DI KLUGE
- Andrea Vitali
Leon Kluge, paesaggista sudafricano pluripremiato, interpreta il giardino come esperienza sensoriale e spazio narrativo, superando i limiti visivi del colore.
Leon Kluge nasce e cresce in Sudafrica, nel cuore di giardini botanici curati dalla sua famiglia. Il nonno dirigeva il giardino di Betty’s Bay, il padre quello di Nelspruit: un'eredità verde che ha segnato la sua infanzia e il suo destino. Fin da piccolo, Leon sognava solo una cosa: “dipingere con le piante”. Dopo gli studi in Israele, la sua carriera sboccia nelle isole Comore, per poi fiorire su scala globale.

Kluge ha disegnato giardini per celebrità internazionali, governi e grandi istituzioni come Disney e le Nazioni Unite. È l’unico paesaggista africano a vincere il Gardening World Cup in Giappone e ha conquistato premi prestigiosi, tra cui Best in Show al Philadelphia Flower Show e ori ripetuti al Chelsea Flower Show di Londra e al Singapore Garden Festival, dove nel 2024 ha vinto con “Between Two Worlds”, un giardino incantato ispirato alle mangrovie.


La filosofia: natura come musa e maestra. Per Leon Kluge, ogni giardino è una tela in evoluzione, costruita a strati e pensata come un’opera d’arte vivente. “La natura è il mio libro di testo”, afferma. Le sue ispirazioni nascono camminando nei monti, osservando i colori, le texture e i ritmi delle piante spontanee. Kluge crea paesaggi che celebrano una “selvatichezza raffinata”, con palette botaniche ampie e armoniose, pensate per trasformarsi con le stagioni.

Essendo daltonico, ha sviluppato una sensibilità particolare alla forma e alla tessitura delle piante, facendo della texture il suo linguaggio principale. La sua arte è fatta di sfumature che si rivelano con il tempo, in una danza di comparsa e scomparsa vegetale.

Sterrekopje e Life on the Verge: giardini che curano. Tra le sue realizzazioni più iconiche c’è Sterrekopje Healing Farm a Franschhoek (Sudafrica): una tenuta rigenerativa di 50 ettari trasformata in rifugio olistico. Qui Kluge ha creato sette ettari di giardini da seme, con orti biodinamici, labirinti, un Butterfly Garden poetico e un Chakra Garden multisensoriale. Ogni pianta, dalla salvia azzurra ai papaveri rossi, è scelta per risuonare con un centro energetico del corpo umano.



Leon Kluge continua a stupire e ispirare, con un’idea forte: il giardino è un gesto d’amore verso la Terra e chi la abita.





© Floraviva – riproduzione riservata | 7 dicembre 2025