TASSO BARBASSO: UNA PIANTA PER ...RESPIRARE MEGLIO
- AnneClaire Budin

Tutto peloso, tutto utile: il Tasso Barbasso, raccogliamolo d’estate e ci curerà d’inverno con i suoi fiori gialli.
Lungo i bordi dei campi o sui cigli assolati delle strade, cresce una pianta alta e fiera, dall’aspetto insolito: il tasso barbasso (Verbascum thapsus), che di volgare non ha proprio niente, nonostante il nome. È barbato, sì, ma nel senso più letterale: tutto è peloso – foglie, fusto, peduncoli dei fiori – come un vecchio saggio dalla lunga barba. Peloso per proteggersi: dagli insetti, dalla sete, dal gelo.
Il tasso barbasso è una pianta biennale: il primo anno forma una rosetta basale, il secondo cresce in altezza come una vera “candela del re” (così lo chiamavano in Germania), portando fiori gialli su un unico stelo centrale. Secco, si può persino usare come torcia.
Questa pianta officinale appartiene alla famiglia delle Scrophulariaceae, da cui il nome un po’ ostico: un tempo curava la scrofola, una forma di tubercolosi linfatica. Oggi sappiamo che contiene flavonoidi, cumarina, esperidina, e agisce come antinfiammatorio, espettorante, antivirale.
Si raccoglie d’estate: le foglie da primavera in poi, i fiori tra luglio e settembre, quando sono appena sbocciati. È fondamentale farlo in giornate asciutte, per conservarne al meglio le proprietà.
Con foglie e fiori si prepara un decotto mucillaginoso utile per il cavo orale, la gola, le gengive. L’olio di verbasco, ottenuto con l’infusione dei fiori in olio d’oliva, è un classico rimedio per il mal d’orecchi. I fiori essiccati, in alcune tradizioni, venivano anche fumati o trasformati in “sigarette medicinali” per tosse e asma.
AnneClaire Budin
C’è una leggenda antica: chi strappava un tasso barbasso, si diceva, avrebbe visto la propria casa invasa dai funghi. Un monito popolare a rispettare la pianta e lasciarla dove cresce. Ma se proprio vi trovate in emergenza nel bosco… sappiate che le foglie del tasso barbasso sono anche morbidissime. E possono tornare utili al posto della carta igienica.
Insomma, una pianta che fa sorridere già dal nome, ma che può diventare una compagna preziosa nei mesi freddi. Basta raccoglierla ora, con rispetto e conoscenza, e tenerla da parte: in inverno, ci scalderà la gola e il cuore.