Consigliere regionale raccoglie l’sos sul vivaismo di Confagricoltura

Vivaio di Pistoia

Marco Niccolai, consigliere regionale della Toscana, ha risposto all’appello lanciato da Confagricoltura Pistoia sul mancato aiuto della Regione al vivaismo per i danni subiti dall’emergenza Covid-19 (al contrario di quanto successo ai produttori di fiori recisi che hanno ricevuto il via libera alle sovvenzioni). 


«Il piano di sviluppo rurale è lo strumento per dare risposte immediate al vivaismo». Inizia così una nota del consigliere regionale della Toscana Marco Niccolai, ricevuta ieri notte, nella quale egli annuncia un’interrogazione «per discutere due importanti tematiche legate al mondo della floricoltura e del vivaismo» e afferma che in essa chiederà alla Giunta di dare risposte anche al vivaismo, proprio come richiesto nei giorni scorsi da Confagricoltura Pistoia in un comunicato stampa in cui, pur apprezzando il via libera della Regione Toscana alle sovvenzioni in aiuto dei produttori di fiori recisi, si faceva appello ad essa affinché non abbandonasse il vivaismo del distretto pistoiese, anch’esso duramente colpito dall’emergenza Covid-19 (vedi).
«Ho letto con attenzione le sollecitazioni di Confagricoltura Pistoia – afferma Niccolai - ed infatti, dopo il confronto avuto con i vivaisti pistoiesi, ho proposto a metà maggio alcune idee concrete che il Consiglio Regionale ha approvato con un atto che, oltre a far presente che il vivaismo è uno dei settori più in crisi per il lockdown, parte da un presupposto: è il Piano di Sviluppo Rurale, che ha dotazione per centinaia di milioni di euro, lo strumento per dare un segnale forte e immediato alla nostra agricoltura e al vivaismo». 
Più nello specifico «il Consiglio Regionale – precisa Niccolai - ha chiesto alla Giunta di: "a) revisionare il programma di sviluppo rurale 2014–2020 utilizzando le risorse residue per sostenere i settori maggiormente in affanno, nonché consentendo ai beneficiari di contributi non ancora investiti, di modificare l’investimento originariamente previsto, qualora si rendano necessari interventi più immediati di risposta alla crisi; b) l'apertura di una fase di concertazione con le associazioni agricole affinché gli anticipi della programmazione 2021–2027 per gli anni 2020 e 2021 siano orientati a misure tese a sostenere investimenti del comparto agricolo per far fronte all’emergenza"».

L. S.