Verso la fusione Cno-Unasco, per un’unione da 300 mila olivicoltori

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ll Consorzio nazionale degli olivicoltori (Cno) e l’Unione nazionale produttori olivicoli (Unasco), due delle maggiori organizzazioni italiane di olivicoltori, hanno avviato le procedure per arrivare alla fusione. Nascerà quella che l’Ansa ha definito «una maxi unione di coltivatori e produttori olivicoli»: la più grande in Italia. Pari a oltre 300 mila olivicoltori per una superficie di oliveti di quasi 390 mila ettari. 
L’annuncio dell’imminente fusione è stato dato nei giorni scorsi, a margine dell’incontro organizzato da Unasco a Telese Terme (Benevento) sul tema “Storia dell’olivicoltura di domani. Tracciamo insieme il nostro futuro”, dai presidenti di Unasco Luigi Canino e di Cno Gennaro Sicolo, che hanno ricevuto mandato a tal fine dalle assemblee delle rispettive organizzazioni. La decisione, che rafforza la voce dei produttori di olio extravergine di oliva, contribuisce a dare un forte impulso di convergenza verso un sistema Italia per l'EVO made in Italy, di cui è espressione la Filiera olivicola olearia italiana (Fooi), l’organizzazione interprofessionale dell’olio d’oliva e delle olive da tavola costituita verso la fine del 2016 dalle sigle del tavolo di filiera: Aipo, Cno, Unapol, Unasco e Unaprol per le associazioni di organizzazioni di produttori, Federolio per la federazione nazionale del commercio oleario, Assitol per l’associazione italiana dell’industria olearia, Aifo e Assofrantoi per il settore della prima trasformazione.
«Abbiamo ricevuto mandato nelle rispettive sedute assembleari di sviluppare tramite i cda il percorso di unificazione delle nostre organizzazioni – hanno sottolineato Luigi Canino e Gennaro Sicolo - perché siamo convinti che sullo scenario internazionale e ai tavoli istituzionali governativi, solo una compiuta visione strategica condivisa possa determinare il rilancio di un settore che connota l'agricoltura italiana, e con essa il nostro territorio, la nostra tradizione, la nostra capacità come Paese di essere attrattivi verso i flussi turistici internazionali, sempre più esigenti e concentrati sulla qualità».
 
L.S.