Il biocontrollo in olivicoltura al centro di un seminario di Cia Toscana

Biocontrollo in olivicoltura seminario di Cia Toscana

Nel seminario del 10 settembre a San Casciano Val di Pesa (Firenze) organizzato da Cia Toscana in collaborazione con IBMA Italia si è parlato anche dell’impatto dei cambiamenti climatici sulla gestione dell’oliveto.


La “Gestione dell’oliveto tra cambiamenti climatici e tecniche di biocontrollo”, ovvero di «difesa fitosanitaria senza l’uso di sostanze chimiche». Questo il tema del seminario organizzato il 10 dicembre scorso, presso il Frantoio Sociale del Grevepesa di San Casciano Val di Pesa in provincia di Firenze, da Cia Agricoltori Italiani della Toscana in collaborazione con IBMA Italia, l’associazione delle aziende che operano nell’industria della bioprotezione.  
Un appuntamento a cui hanno partecipato agricoltori del territorio del Chianti Classico e agricoltori provenienti da altre parti della regione e che ha visto una serie di interventi di tecnici sul biocontrollo, sulla mosca dell’olivo e i cambiamenti climatici e alcune esperienze d’innovazione in olivicoltura.
«Sostenibilità ambientale e paesaggistica, ma anche garantire la possibilità di produzione e di reddito alle aziende – è stato il messaggio di Luca Brunelli, presidente Cia Toscana -. Fondamentale è l’innovazione che deve essere messa a disposizione e alla portata delle aziende agricole. Inoltre, c’è necessità di un piano irriguo, una vera priorità per la nostra agricoltura e per l’olivicoltura toscana».
«Il biocontrollo – ha detto Alessandra Alberti di Cia Toscana, che moderava l’incontro – può essere utilizzato dalle aziende che fanno agricoltura biologica ma anche agricoltura integrata» e contribuisce a un utilizzo più ampio ed appropriato dei mezzi tecnici biologici per la protezione delle colture. Le categorie del biocontrollo si caratterizzano infatti per una ampia gamma di soluzioni a base di microrganismi (funghi, batteri, virus), macrorganismi (insetti, acari, nematodi), semiochimici (feromoni) e sostanze naturali. Secondo le esperienze di aziende toscane che hanno già effettuato il biocontrollo nell’oliveto, «i risultati sono positivi, anche se siamo all’inizio di una nuova fase, nel segno della sostenibilità ambientale».
Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema dei cambiamenti climatici, con sempre più annate meteorologiche caratterizzate da precipitazioni (anche prolungate nel tempo) che influiscono sulla presenza di infestazioni come la mosca dell’olivo. Situazioni che costringono le aziende agricole a scelte di difesa da mettere in atto. Mentre Roberto Scalacci, Direttore Agricoltura e Sviluppo Rurale Regione Toscana, ha riepilogato gli interventi e le opportunità messe in atto dalla Regione Toscana a favore dell’olivicoltura, con occhio di riguardo per le esperienze d’innovazione.


Redazione