Campagna olearia 2021 in Toscana: -50%, ma -30% l’olio certificato

Campagna olearia 2021 in Toscana

All'incontro dell’assessora regionale all’agroalimentare Saccardi con i rappresentanti del Consorzio Olio Toscano IGP, il vicepresidente del Consorzio Cresti ha reso note le stime sulla campagna olearia di quest’anno in Toscana: circa 90 mila quintali in tutto, con il calo percentuale dell’olio di oliva certificato nettamente inferiore. Saccardi: contrasteremo «i punti deboli del settore olivicolo toscano, che si chiamano cambiamenti climatici, debolezza del sistema irriguo, rischio falsificazione».


L’andamento della campagna olivicola-olearia 2021 è stato al centro di un recente incontro fra l’assessora regionale all’agroalimentare della Toscana, Stefania Saccardi, e i rappresentanti del Consorzio Olio Toscano IGP.
Nell’occasione il vicepresidente del Consorzio, Giampiero Cresti, ha fatto sapere all’assessora che quest’anno la campagna olivicola è stata negativa dal punto di vista quantitativo. Si stima infatti una riduzione dell’olio prodotto rispetto alla campagna olearia del 2020 di circa il 50%, vale a dire intorno ai 90/100 mila quintali. Cresti ha sottolineato comunque che l’andamento dell’olio certificato è stato migliore, con un calo produttivo attorno al 30%. «Un dato quest’ultimo – secondo Stefania Saccardi - che testimonia che i produttori hanno percepito l’importanza della certificazione e sicuramente il brand “Toscana” rappresenta un aiuto concreto alla valorizzazione».
«Tutelare e promuovere la qualità – ha affermato Stefania Saccardi - significa anche fronteggiare la fragilità che accompagna in modo inevitabile ogni valore. Per questo la Regione è attiva al fianco della filiera olivicola con un piano di rilancio nato e pensato proprio per contrastare i punti deboli del settore olivicolo toscano, che si chiamano cambiamenti climatici, debolezza del sistema irriguo, rischio falsificazione».
«Siamo consapevoli – ha aggiunto l’assessora all’agroalimentare – dei problemi che dal punto di vista commerciale sta attraversando adesso il settore nel suo complesso a causa della produzione ridotta. Proprio per questo siamo vicini alla filiera e abbiamo avviato da un anno e mezzo un piano di rilancio che dal vivaista alla tavola dà una sferzata tutta nuova al settore. Non solo, sappiamo che l’aspetto dell’irrigazione è un problema impellente e per questo è già all’ordine del giorno della nostra agenda e stiamo lavorando per portare migliorie e ottimizzare». 
Il riferimento è a una campagna di informazione agli operatori per fornire gli strumenti adeguati con cui accedere ai fondi del PNRR, a contratti di filiera per irrobustire la meccanizzazione della raccolta e l’ammodernamento dei frantoi, ad aiuti e iniziative di promozione. E ancora l’attivazione di misure del PSR che aiutino gli olivocoltori a piantare nuovi oliveti, a realizzare magazzini, frantoi e punti vendita; iniziative per stimolare i giovani a intraprendere la strada dell’olivicoltura e scongiurare l’abbandono di realtà preziose: queste sono le frecce all’arco del rilancio intrapreso.
«La rivoluzione dell’olio – ha concluso Saccardi – deve partire dai nostri operatori, che sono i protagonisti di una storia che fa parte del nostro DNA, ma la Regione deve e vuole stare al loro fianco».
 

Redazione