A Pistoia un PIF da 2.3 milioni che garantisce la tracciabilità dell’olio

La Nuova olivicoltura, secondo Coldiretti Pistoia, parte dal progetto EVO 2.0 che prevede l’inserimetno di un chip nell’apparato radicale.

Saranno oltre 2,3 milioni di euro gli investimenti stimati per portare a tavola il miglior olio toscano, dando futuro alla qualità alla tradizione e alla bellezza che ruotano attorno all’olivo toscano. Il sistema utilizzerà un anche un chip dentro l’apparato radicale che ha il nome del PIF (progetto integrato di filera), EVO 2.0: Extra Vergine di Oliva… (nella sua versione più aggiornata), nato in Coldiretti Pistoia, che prevede la messa a punto di ‘conoscenze e tecniche’ per innovare e rendere competitiva la filiera olivicola-olearia toscana del domani. Il sistema prevede la collaborazione di 60 soggetti, in prevalenza aziende agricole, ma anche: frantoi, vivai olivicoli e centri di ricerca (Coripro, Cnr e Università della Tuscia), che investiranno risorse proprie, oltre a utilizzare i finanziamenti Ue, nell’ambito del Psr di Regione Toscana.
“Il progetto indagherà le migliori strade per dare gambe, anche economiche, al patrimonio immateriale che è il paesaggio toscano con i suoi uliveti –commenta Simone Ciampoli, direttore di Coldiretti Pistoia-. Un obiettivo che passa per una serie coordinata di attività”. A partire dalla tutela della biodiversità genetica, favorendo l’utilizzo delle cultivar di olivo toscano disponibili nei vivai pesciatini. E poi, aumento della produzione: infittendo gli oliveti esistenti, recuperando quelli abbandonati e realizzando nuovi impianti certificati e resistenti alle malattie. Inoltre, valorizzando agli occhi dei consumatori (con tanto di logo) le qualità organolettiche e salutistiche dell’olio extravergine di oliva toscano. “E per rendere tangibile il legame tra territorio e prodotto messo a tavola- conclude Ciampoli-, EVO 2.0 sperimenterà un sistema di tracciabilità digitale che ‘racconterà’ al consumatore tutto il ciclo produttivo, risalendo dall’olio in bottiglia alla pianta del vivaio utilizzata grazie al chip inserito dell’apparato radicale”.
Pubblichiamo, oltre ad altre 30 aziende partecipanti, la lista delle aziende capofila che parteciperanno con investimenti diretti al Pif Evo 2.0: Campioni Mauro (capofila), CNR – IVALSA, CO.RI.PRO, UNITUS – DAFNE, CAICT, Impresa Verde Pistoia (società di servizi di Coldiretti Pistoia), Az Agr. Cinelli Luca, Az. Agr. Del Ministro Giampiero, Fattoria Il Cassero di Giovannetti Paolo, Lunardi Ambiente e Territorio di Lunardi Riccardo, Podere Leano di Marsala Francesco, Vivai Rosellini Riccardo, Az. Agr. Settelavatoi nove motori, Soc. Agr. Semplice di Carlesi Alessia e Ercolini Emerson, Volpi Francesca, Az Agr. Pieve dei Medici di Pratesi Edoardo, Az. Ag Gentili di Sarti Elisa, Fattoria Verghereto di Landini Emilio, Pinferi Emanuele Giulio, Soc. Agr. Pacini Luciano di Luciana e Cristina S.S., Olivicoltori Valdinievole Soc. Cooperativa arl, Vivai Pietro Pacini, Società Agricola semplice di Pacini Mario e C., Az. Agr. Bentivoglio di Meacci Elisa, Az. Agr. Montecucco di Balducci Carlo, Tenuta di Campagliana di Batisti Maila, Az. Agr. Il Podere dei Sogni di Piccirillo Valentina, Az. Agr La Gramigna di Conti Renata, Soc. Rio Al Guado di Landini Emilio e Andrea, Az. Agr. Del Bravo di Del Bravo Serafino, Az. Agr. Campioni Catiuscia.

Redazione