Le misure correttive della legge di bilancio chieste da Confagricoltura

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Lavoro, incentivi all’innovazione e alla transizione ecologica, accesso al credito e liquidità. Questi i temi al centro dell’audizione del 19 novembre in Senato sulla Legge di Bilancio di Annamaria Barrile, vicedirettore generale di Confagricoltura (vedi). 
Sul lavoro una misura correttiva proposta da Barrile è stata la richiesta di destinare una parte degli 8 miliardi di dotazione in più previsti nella manovra per la riduzione del cuneo fiscale all’alleggerimento del costo datoriale del lavoro agricolo riducendo del 50% le aliquote contributive delle aziende agricole e/o tramite meccanismi di incentivazione alla trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato, dando così satilità e superando l’attuale alternanza fra tempo determinato e disoccupazione agricola. «Sempre a sostegno dell’occupazione del settore – ha detto Barrile - alla luce delle difficoltà di reperimento di manodopera connesse alla quarta ondata della pandemia, chiediamo la proroga anche per il 2022 della misura che consente l’impiego in agricoltura dei percettori del reddito di cittadinanza».
Riguardo agli incentivi all’innovazione, ha chiesto che si superino le difficoltà tecniche che hanno finora precluso la bancabilità del credito d’imposta “Transizione 4.0”, in modo da garantire liquidità alle imprese che investono. Negativo poi, in relazione agli obiettivi green, il giudizio sul taglio delle agevolazioni fiscali sui progetti di transizione ecologica e innovazione digitale 4.0 (dal 15% nel 2022, 10% nel 2024, 5% nel 2024 e 2025).
Sull’accesso al credito Barrile ha messo in luce la necessità che la totale gratuità del rilascio della garanzia non sia soltanto fino ad aprile, come ipotizzato, ma fino a giugno 2022. «Il tema della liquidità – ha concluso - rappresenta uno dei nodi della ripresa post Covid: la fine delle moratorie fiscali e bancarie rischia di soffocare le aziende oggi faticosamente in ripresa. Proponiamo pertanto che alle imprese agricole sia concessa la rinegoziazione del debito, assistito da garanzie di ISMEA e di Mediocredito centrale».

Redazione