I sei florovivaisti premiati dall’Associazione vivaisti italiani

in Brevi

Anche florovivaisti fuori distretto di Pistoia fra i premiati ieri durante la “Serata del vivaismo” dall’Associazione vivaisti italiani. Il presidente Vannino Vannucci sottolinea pure la presenza di un premio alla memoria, dedicato a Raffaele Righetti.


Il florovivaista di Chiusi di lungo corso Enzo Margheriti, la presidente di Assofloro Lombardia Nada Forbici, fra gli artefici del cosiddetto bonus verde, i giovani ma preparatissimi Cristiano Vettori e Andrea Trinci, il celebre Piero Barni, da tutti immediatamente identificato con le sue rose, e infine il compianto Raffaele Righetti.
Sono questi i sei protagonisti del florovivaismo premiati ieri, durante la “Serata del vivaismo” organizzata dall’Associazione vivaisti italiani presso il palazzo comunale di Pistoia. Un premio con le radici nel distretto rurale vivaistico ornamentale di Pistoia ma che si allarga oltre i suoi confini ad abbracciare idealmente tutto il settore a livello nazionale, come testimoniato in particolare dalla scelta di Nada Forbici.



«Intanto vorrei sottolineare il premio alla memoria di Raffaele Righetti – ha commentato il presidente dell’Associazione vivaisti italiani Vannino Vannucci, sentito da Floraviva sui motivi della scelta di questi sei nomi - che è stato veramente uno dei pionieri, insieme a Moreno Vannucci (mio padre), del vivaismo pistoiese. Poi il premio a Nada Forbici, che è una persona che negli ultimi tre anni ha fatto tantissimo per il comparto a livello nazionale: insieme stiamo condividendo il rilancio della filiera florovivaistica del nostro Paese. Enzo Margheriti, titolare di una delle aziende più vecchie che sono ancora attive nel settore, non è di Pistoia, ma fino dagli anni ’60 ha frequentato il nostro territorio e ha collaborato con i vivaisti pistoiesi; ha una bellissima azienda a Chiusi e si occupa soprattutto del paesaggismo a grandi livelli. Inoltre ci sono due giovani vivaisti, come Trinci e Vettori, che hanno innovato tantissimo nelle loro aziende, che sono diventate ormai delle vere e proprie aziende modello. E infine la scelta di Piero Barni si commenta da sola: la sua è l’azienda più importante d’Italia per le rose» ed è conosciuto da tutti.

L.S.