L’impatto su controlli e vivai del nuovo regime fitosanitario europeo

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All’incontro di oggi all’Accademia dei Georgofili sulle nuove norme europee fitosanitarie, incentrate sul Regolamento Ue 2016/2031, proposto l’impiego di un nucleo di Carabinieri forestali specializzati per controllare i punti d’entrata delle merci (che in Italia sono oltre 50 contro i 6 olandesi). Probabile una riduzione. Tra le novità del regolamento, tracciabilità totale dei prodotti, obbligo di segnalare anche i sospetti, modifica della struttura del passaporto delle piante.

Il nuovo regolamento Ue 2016/2031 rappresenta un importante traguardo per la tutela delle piante, ma al contempo un maggior impegno per l’Italia. In questa fase di definizione di un nuovo sistema per la difesa delle piante il Mipaaf non può non stare attento a creare le condizioni per dare risposte immediate di fronte all’insorgere delle emergenze fitosanitarie. Ma bisogna tenere conto delle risorse disponibili. Anche in quest'ottica può essere apprezzata la proposta, che vi verrà illustrata dal Dott. Faraglia, di maggiore coinvolgimento dei Carabinieri forestali nel sistema di controllo fitosanitario italiano.
Questo, in sintesi, il messaggio del sottosegretario di stato del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) Giuseppe Castiglione che è stato letto oggi all’Accademia dei Georgofili di Firenze in apertura della giornata di studio sul tema “Il nuovo regime fitosanitario europeo – Regolamento Ue 2016/2031: impatto sull’attuale sistema dei controlli fitosanitari e sulle imprese vivaistiche ornamentali”, a cui è intervenuto per portare il suo saluto l'assessore regionale all'agricoltura Marco Remaschi. Un breve testo, inviato da Castiglione poiché non è potuto esser presente all’incontro e letto dall'accademico dei Georgofili Carlo Chiostri, che mette in evidenza una delle proposte avanzate dal direttore del Servizio sanitario nazionale del Mipaaf, Bruno Caio Faraglia, nella sua relazione “Verso i necessari adeguamenti normativi ed organizzativi del sistema delle protezioni della piante in Italia”: l’idea di avvalersi di un nucleo fitosanitario specializzato dei Carabinieri forestali, che dovrebbe presidiare tutti i punti di entrata delle merci autorizzati nazionali ed effettuare in maniera organica i controlli fitosanitari alle importazioni. Un’idea inserita in un generale ripensamento del sistema italiano di protezione delle piante, incentrato sempre sul Servizio fitosanitario nazionale, ma capace di maggiore coinvolgimento di tutti i soggetti esterni al sistema competenti in materia, puntando anche sulla poco valorizzata figura degli agenti fitosanitari. E che potrebbe essere accompagnata da una riduzione dei punti di entrata delle merci, che in Italia sono in numero eccessivo - come ha spiegato oggi l’accademico dei Georgofili Riccardo Russu - se paragonati a quelli dell’Olanda, che ne ha soltanto 6 (tre porti e tre aeroporti) contro i 52 italiani (16 aeroporti e 36 porti). Anche se l’Italia ha una conformazione diversa rispetto all’Olanda, ha detto Russu, i nostri punti di entrata sono infatti troppi e «gestirne così tanti è un’impresa impossibile».  «Una razionalizzazione dei punti di entrata è in discussione – ha poi confermato Faraglia al termine dell’incontro - anche in funzione dei vincoli che Bruxelles ci dà sulle dotazioni e l’organizzazione dei singoli punti di entrata. Per cui è probabile che si arriverà anche a una razionalizzazione dei nostri punti di entrata». 
Ma cosa comporterà per i vivaisti il nuovo regime fitosanitario europeo, che ruota attorno al Regolamento Ue 2016/2031, ma non si riduce ad esso dipendendo, come illustrato da Bruno Caio Faraglia e da Beniamino Cavagna (Sistema fitosanitario regionale Lombardia), da una serie di altre norme e poi dai decreti di applicazione dei suoi articoli? Impossibile riassumere nello spazio di questo articolo i 130 articoli del regolamento, ma, in generale, si può dire che il Regolamento 2031 – che è stato approvato il 26 ottobre 2016, è entrato in vigore da inizio anno, ma non è accompagnato ancora dalle misure attuative, di cui si discuterà da ora al 2018 - mantiene il sistema aperto, per cui sarà possibile spostare piante e prodotti vegetali verso l’Ue e al suo interno salvo divieti specifici, ma con una intensificazione e maggiore immediatezza dei controlli. Ci sarà innanzi tutto una revisione delle classificazioni degli organismi nocivi delle varie fasce di pericolosità (da quarantena, prioritari ecc.). Inoltre cambierà la struttura del passaporto delle piante, che consente la circolazione in Europa e contiene denominazione botanica della specie, codice dello stato, codice di tracciabilità ecc. ecc. Ci saranno più responsabilità per gli operatori professionali, che dovranno sapere tutto delle proprie piante, in un’ottica di tracciabilità totale: con obbligo di conservare queste informazioni per 3 anni e addirittura di tracciare tutti i movimenti all’interno dei vari siti produttivi di un’azienda. Gli operatori avranno pure l’onere di notificare alle autorità anche il semplice sospetto della presenza di un organismo nocivo da quarantena e dovranno adottare subito piani di emergenza.
 
L.S.