Per gli agricoltori esonerati un nuovo adempimento di difficile applicazione

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Gli agricoltori che possiedono un giro d'affari inferiore ai 7mila euro, ad esclusione di quelli che operano in zone montane, dovranno comunicare all'Agenzia delle Entrate i dati relativi alle fatture emesse e registrate. Ma la norma si configura di difficile applicazione dato che non prende in considerazione il fatto che tali soggetti non emettano fatture.

Gli agricoltori esonerati dal pagamento Iva erano già tenuti alla trasmissione dell'elenco clienti e fornitori, detto spesometro, ma il nuovo obbligo non è ben coordinato dal punto di vista letterale con la norma che prevede la comunicazione dei dati di tutte le fatture emesse nel trimestre di riferimento e di quelle ricevute e registrate. Questa fascia di agricoltori non ha infatti l'obbligo di emettere la fattura. 
In caso di cessione, l'acquirente deve emettere l'autofattura con l'applicazione dell'Iva in base alle percentuali di compensazione, consegnandone copia al produttore agricolo cedente. L'agricoltore esonerato non deve assolvere alcun obbligo documentale ai fini Iva e quindi non tiene alcun registro: diventa difficile inquadrare il nuovo obbligo in questa situazione.
A partire dal 2017 i dati che dovranno essere inviati sono quelli identificativi dei soggetti coinvolti nelle operazioni, data e numero della fattura, base imponibile, aliquota applicata, imposta e tipologia dell'operazione. I dati dovranno essere comunicati entro l'ultimo giorno del secondo mese successivo a ciascun trimestre con eccezione del secondo trimestre, il cui invio dovrà avvenire entro il 16 settembre (anziché il 31 agosto). È poi prevista la trasmissione telematica delle liquidazioni periodiche Iva (anche se a credito), negli stessi termini e con le stesse modalità delle comunicazioni delle fatture. 
Previsto anche un modesto credito di imposta per far fronte all'adeguamento tecnologico necessario per adempiere ai nuovi obblighi. Tale credito è pari a 100 euro una tantum da utilizzare nel 2018 ed è solo per i contribuenti che registreranno un volume d'affari inferiore ai 50mila euro nel 2017.
 
Redazione