La lotta innovativa alle micotossine

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Presso il dipartimento di Scienze delle produzioni Vegetali sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza è stato messo a punto un sistema di lotta alternativo nei confronti delle aflatossine, le micotossine che contaminano in campo mais e altri cereali, ma non solo. 

Le aflatossine sono micotossine prodotte da certe specie di funghi fitopatogeni - in modo particolare da Aspergillus flavus - che contaminano in campo mais e altri cereali, nonché spezie e frutta secca, ma che si possono poi ritrovare all’interno di prodotti quali latte e suoi derivati.
Fra le 500 micotossine conosciute, quella con i peggiori effetti sulla salute è proprio l’Aflatossina B1, classificata dall’Agenzia Internazionale per la ricerca sul cancro come agente cancerogeno per l’uomo. Il sistema di lotta innovativo si basa sull’impiego di un ceppo particolare di A. flavus che non produce aflatossine e che viene diffuso nell’ambiente di coltivazione andando a occupare le cosiddette nicchie ecologiche prima del ceppo micotossigeno, in questo modo sostituendosi ad esso ed impedendone lo sviluppo. 
La sperimentazione in campo è iniziata nel 2013 e l’anno scorso gli agricoltori hanno già potuto distribuire su una superficie di 15000 ha, grazie ad un’autorizzazione temporanea di impiego, il ceppo “innocuo” di A. flavus. I risultati sono assolutamente promettenti: la riduzione della contaminazione media da aflatossina è risultata pari al 90%. 
 
Redazione