Il florovivaismo padovano nell’imminenza di Flormart

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Cia Padova fa un bilancio del settore florovivaistico padovano nel contesto di quello veneto a sei giorni dal salone del florovivaismo, in calendario dal 21 al 23 settembre. A fine 2015, nella provincia di Padova -0,6% aziende, mentre nel Veneto -2,3%. Il territorio padovano al 1° posto regionale per la quantità di piante prodotte.

Mancano pochi giorni all’avvio della 67° edizione del Flormart, ed è l’occasione per tirare le somme sulla situazione del comparto florovivaistico. I costi di produzione elevati e l’abbassamento dei prezzi del mercato causano una riduzione della redditività delle aziende, anche se il distretto padovano registra risultati positivi rispetto alla media regionale
A fine 2015 le aziende florovivaistiche padovane si sono attestate a 462 unità, con un calo dello 0,6% rispetto all’anno precedente. Una riduzione ben inferiore a quella regionale, pari a -2,3%, con 1.527 aziende del settore. In Veneto, nel corso del 2015, sono state prodotte 1,4 miliardi di piante, in calo dell’1,3% sul 2014, e Padova si conferma la prima provincia a livello regionale. Analizzando la composizione del settore florovivaistico, si evidenzia una diminuzione del 4,6% delle aziende di piccole dimensioni, scese a 727 unità. A questo calo fa seguito una crescita delle aziende accreditate in base alle norme di qualità sui materiali di moltiplicazione (quelli risultanti da parti di piante) che hanno ottenuto la Conformità Agricola Comunitaria (CAC), necessaria per la commercializzazione in Ue. Ad influire maggiormente sul calo generale in Veneto, è la flessione della produzione di piante orticole (-7%); è in calo anche la produzione del florovivaismo viticolo (-4,3%), mentre aumenta quella del fruttifero (+6%).
Ad incidere sulla flessione del settore sono l’aumento dei costi di produzione, in primis del petrolio, indispensabile a mantenere l’attività delle serre, e l’abbassamento del 10% dei prezzi del mercato. Due fattori che concorrono, inevitabilmente, a diminuire ulteriormente la redditività delle aziende.  “Il potere d’acquisto è diminuito in generale e, di conseguenza, anche i nostri clienti più consolidati acquistano meno – dice Gianni Piran, florovivaista di LoreggiaSiamo oberati da costi di produzione sempre più elevati: aumenta il prezzo dei concimi, delle materie prime, del petrolio, e stiamo cercando nuove reti di vendita, per avere nuovi sbocchi commerciali. Abbiamo sempre commercializzato con il Nord Italia, ma stiamo tentando di dirigerci all’estero, partecipando a fiere straniere”.
La Confederazione Italiana Agricoltori di Padova sottolinea che il distretto padovano florovivaistico gode di buona salute, nonostante i tempi che corrono: “La situazione è difficile per tutto il settore primario, e il florovivaismo provinciale sta registrando risultati positivi rispetto a quelli regionalicommenta il Direttore di CIA Padova, Maurizio Antonini. Certo non si devono sottovalutare le conseguenze dell’aumento dei costi, ed è necessario attrezzarsi per ampliare le possibilità di vendita”.
Nell’ottica di favorire i processi di internazionalizzazione, la Cia sta promuovendo il viaggio studio in Olanda, dedicato ai florovivaisti, organizzato dal Cipat Veneto tramite il Fondo Sociale Europeo. Per informazioni consultare il sito www.ciapd.it, o chiamare allo 049 8070011.
 
Redazione