Coldiretti Toscana: policy agricola nel segno del made in Tuscany di qualità, innovazione e sostenibilità

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tulliomarcelli

Sì definitivo del Senato per il collegato agricolo: per il presidente di Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli, si tratta per di un grande traguardo a sostegno della competitività delle imprese agricole all'interno della filiera con un'innovativa legittimazione del ruolo di rappresentanza delle organizzazioni agricole verso le industrie che non rispettano leggi o contratti. Bene anche per la riduzione da 180 a 60 giorni dei tempi per aprire un’azienda agricola, l’eliminazione del fascicolo aziendale per i piccoli produttori di olio ma anche la delega al governo per favorire il ricambio generazionale. 

«Per raggiungere questo obiettivo ci sono voluti quasi tre anni di iter parlamentare per sostenere la competitività delle imprese agricole all’interno della filiera [...]». Così il presidente di Coldiretti Toscana, Tulio Marcelli, subito dopo l’esito della votazione del provvedimento in Senato. «Una misura importante, anche per il mondo agricolo toscano, in una situazione difficile di mercato con i prezzi riconosciuti a coltivatori ed allevatori scesi al di sotto dei costi di produzione - sottolinea Marcelli - anche per le scelte irresponsabili di una parte dell’industria. Semplificazione, innovazione e ricambio generazionale rappresentano peraltro importanti obiettivi fissati dal provvedimento che – conclude Marcelli - prevede anche interventi settoriali di particolare rilievo». Il collegato è una sorta di Omnibus agricolo in cui troviamo la riduzione da 180 a 60 giorni dei tempi per aprire un’azienda agricola, l’eliminazione del fascicolo aziendale per i piccoli produttori di olio ma anche la delega al governo per favorire il ricambio generazionale, misure per l’innovazione trasversali e interventi mirati allo sviluppo di singole filiere. Un percorso fortemente voluto da Coldiretti ed in riferimento al quale il Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina ha evidenziato come il Governo abbia voluto raccogliere la sfida di innovare e sviluppare un settore cardine per l’economia italiana. «Semplificazione, tutela del reddito, ricambio generazionale e organizzazione sono i quattro assi possiamo costruire le basi per il futuro dell’agricoltura italiana. Il collegato ci dà più armi in questa battaglia. Bene anche l’attenzione alle filiere dal pomodoro al riso, dall’innovazione nel biologico alla definizione per la prima volta della birra artigianale. In questo ambito possiamo sviluppare un interessante lavoro che coinvolge tanti giovani produttori. Coglieremo tutti gli spazi a disposizione anche per rinnovare gli strumenti di gestione delle crisi, che sono uno dei punti più delicati per difendere il reddito dei nostri agricoltori. C’è tanto lavoro da fare, siamo pronti a dare il massimo impegno». «E’ importante anche la delega al Governo per favorire il ricambio generazionale – conclude Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Toscana, citando una recente ricerca di Irpet – un ricambio che in Toscana sta già mostrando i primi risultati se si considera che sulle circa 72 mila imprese agricole, le 6600 condotte da giovani (età fra i 20 e i 40 anni), pur rappresentando il 9% producono un valore pari al 16,2 % di quello della produzione totale. Ora l’obiettivo di Coldiretti Toscana dovrà essere la capacità di accompagnare le imprese, al fine di utilizzare al meglio questa nuova cassetta degli attrezzi».

Redazione