CONFAGRICOLTURA TOSCANA: RIFORMARE IL LAVORO TRA COSTI INSOSTENIBILI E SICUREZZA DA RILANCIARE

in Notizie

Dal confronto con Caponi e Damiano l’appello a un nuovo equilibrio tra imprese agricole e lavoro: meno cuneo fiscale, più formazione e contrattazione collettiva qualificata

Toscana, 20 maggio 2025 – Ridurre il peso del costo del lavoro per le imprese senza penalizzare i lavoratori, puntare sulla contrattazione collettiva rappresentativa e investire in formazione per la sicurezza sul lavoro. È questa la posizione ribadita da Confagricoltura Toscana durante l’iniziativa “Impresa, lavoro e lavoratori: il coraggio di investire”, andata in onda su Italia 7 e sul canale YouTube dell’associazione.

Il direttore regionale Gianluca Cavicchioli ha lanciato un messaggio chiaro: «Il costo del lavoro è oggi una voce che grava pesantemente sui bilanci aziendali agricoli, senza generare un corrispondente vantaggio economico per i lavoratori. Serve una riforma strutturale e premiante, che alleggerisca il cuneo fiscale e consenta alle imprese di essere più competitive, garantendo al tempo stesso retribuzioni dignitose».

Nel corso del confronto con Roberto Caponi, direttore generale di Confagricoltura, e Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e oggi presidente dell’Associazione Welfare e Lavoro, è stata ribadita l’importanza della contrattazione collettiva come strumento da valorizzare, a condizione che sia affidata a soggetti sindacali rappresentativi e trasparenti. «Non va superata – ha spiegato Cavicchioli – ma rafforzata nella sua funzione di mediazione tra esigenze produttive e tutele dei lavoratori».

Un altro tema centrale è stato quello della sicurezza sul lavoro: «Non basta aumentare le sanzioni – ha sottolineato il direttore – occorre un vero cambiamento culturale, che premi i comportamenti virtuosi e si basi su una formazione continua e mirata».

Flessibilità organizzativa, crescita professionale e qualità del lavoro sono, secondo Confagricoltura Toscana, i cardini su cui costruire un modello sostenibile per il futuro del settore primario. Un appello che si inserisce in un dibattito più ampio sulla necessità di rendere più efficiente, giusto e competitivo il sistema del lavoro agricolo in Italia.

Redazione