Un viaggio tra le piante benefiche per eccellenza:la terza è l'alocasia

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alocasia

Prosegue la scoperta delle venti piante identificate dalla NASA come benefiche per gli effetti che hanno sulla qualità dell'aria. L'alocasia, soprannominata orecchie di elefante per le sue lunghe foglie, contribuisce come l'aloe vera a depurare l'aria dalla formaldeide. 

Al genere alocasia appartengono alcune decine di piante rizomatose, originarie della Malesia e di altre zone tropicali dell'Asia, coltivate in Europa quali piante da appartamento. Dai rizomi carnosi spuntano lunghi piccioli, che portano grandissime foglie di colore vario e seconda della specie. Fra queste ultime le più diffuse sono quelle con fogliame verde splendente e venature bianche o argentate. Magnifiche poi le specie con fogliame caratterizzate da effetti metallici.
Se vogliamo avere anche noi in casa un'alocasia, perfetta per migliorare la qualità dell'aria in ambienti chiusi, occorrerà trovarle uno spazio abbastanza ampio. Altrimenti la pianta tenderà a perdere le foglie nelle parti in cui è collocata vicina alle pareti. Grazie alla traspirazione, l'alocasia incrementa il tasso di umidità e purifica l'aria ossigenandola. Così come avviene per molte altre piante rizomatose, anche le alocasie in autunno ed inverno attraversano un periodo di riposo vegetativo. Se le piante sono coltivate in casa al caldo questo periodo può essere comunque caratterizzato dalla presenza di fogliame. In generale, in inverno bisognerà garantire alla pianta una temperatura non inferiore ai 18°, al disotto dei quali rischierebbe di perdere le foglie.  Per ricreare in casa il clima tropicale da cui provengono le alocasie, ricordiamo di vaporizzare spesso il fogliame, soprattutto quando il riscaldamento domestico è attivo e durante le torride giornate estive. In questo modo si allontaneranno anche acari e cocciniglie, che spesso si annidano sulla pagina inferiore delle bellissime foglie.

Andrea Vitali